E’ passato un anno da quella notte. Da quel boato e quella prima scossa alla quale purtroppo ne sarebbero seguite tante altre. Un anno in cui tutto è cambiato, lo stesso calendario si è azzerato, da quel giorno abbiamo iniziato a contare i giorni, i mesi e ora gli anni da quella scossa in attesa del momento in cui tutto tornerà alla normalità.
Un anno di rabbia, battaglie, tristezza e speranza. Forse la cosa più importante è che quello appena trascorsi è stato un anno in cui ho condiviso un pezzetto della mia vita con tante persone speciali cercando nel mio piccolo di dare una mano: Patrizia e gli Ussitani resilienti, gli eroi di del Fort Apache di Visso, Marco Scolastici e la sua incrollabile voglia di andare avanti, Andrea Salvatori, la sua Y10 e quel suo apparentemente folle ottimismo che però sta dando ottimi frutti, Luigi Testa e la sua grinta, tosta come il suo Land Rover. E’ stato l’anno del “contrabbando” di aiuti portati fin nei borghi più sperduti o direttamente agli amici nei campeggi in compagnia di Stefano Marchegiani o grazie al camion di Franco Ginese da Roma. L’anno delle mangiate sotto la tenda della Protezione Civile a Montecavallo grazie alla cucina “eroica” di Renzo Budassi dei video di Gianfranco Mancini e delle camminate con Nicola, Stefano e Luca di Con in Faccia un po’ di Sole.
E poi è stato l’anno di tutti i “folli” che mi hanno accompagnato nelle tante avventure. Mi sento di ringraziarli tutti ad iniziare dal gruppo di #ripartidaisibillini e dall’Associazione Italiana Travel Blogger, Ilaria e Igersitalia, gli amici fotografi di #ripartidaisibillinipro, Giovanna e l’Associazione Sibillini Segreti e Sapori, Vittorina Zuffellato e il suo impegno e sostegno continuo. E’ stato anche l’anno delle polemiche per qualcumo ma pazienza, il mondo è bello perchè è vario (o avariato chissa?)
Grazie alla Consu che si è fatta chilometri e chilometri per raggiungermi ogni volta da Bologna e che ha finito per innamorarsi come me dei Sibillini e della gente che ci vive.
Infine un pensiero va alla persona che come me non ha fatto altro che inventarsene una dopo l’altra e con la quale credo di aver passato più tempo in questo anno tanto che ormai siamo una coppia di fatto: Andrea Braconi e i suoi “pulcini” (questa la capiranno in pochi).
Sicuramente avrò tralasciato qualcuno ma siete stati davvero tanti in questi 356 giorni.
Alba dell’anno 1 da quel giorno c’è ancora molto da fare ma in questo anno ho capito che siamo in tanti a darci da fare e per questo sono sicuro che ce la faremo! Il futuro di questo territorio dipende dall’impegno di tutti e dalla capacità di restare uniti lontani dalle logiche di campanile e dagli interessi personali. Quello che mi auguro è che questo anno sia servito a dare nuovi valori alle comunità, a stringere legami e a tornare a credere nella solidarietà perchè forse è stata proprio la solidarietà la cosa migliore di questo anno.