I Sibillini da sempre sono percorsi da viandanti di ogni tipo: eserciti, pellegrini mercanti e maghi un tempo… Oggi da escursionisti e appassionati. Ovviamente io da buon montanaro non potevo esimermi dal tentare le vie delle vette. Partenza di buon mattino da Frontignano e, dopo aver parcheggiato e preso la funivia di Selvapiana (ci siamo risparmiati la strada sterrata fino alle Saliere del Cornaccione) ci troviamo in breve tempo sul crinale del Monte Cornaccione (1769 m.s.l.m.). Il panorama è già stupendo: sotto di noi si apre la valle di Ussita mentre davanti a noi si palesa il percorso che ci condurrà a Passo Cattivo prima e poi superati la Cima di Vallinfante (2113 m.s.l.m.) e Monte Porche (2232 m.s.l.m.), fino a Palazzo Borghese (2119 m.s.l.m.), per un totale di circa 8 chilomentri (foto testata).
La prima parte del percorso è agevole lungo la strada sterrata per Passo Cattivo e l’Infernaccio. Arrivati al passo si lascia la strada e si sale sul sentiero fino alla Cima di Passo Cattivo, salita è abbastanza dura ma il panorama compensa: alla nostra destra si apre l’altopiano di Castelluccio mente sulla sinistra la discesa che da Capotenna conduce alla Gola dell’Infernaccio. Il forte vento crea qualche difficoltà nei punti più scoperti ma in breve tempo superiamo anche la Cima di Vallinfante e ci apprestiamo alla salita verso il Monte Porche. Si uniscono a noi per un breve tratto anche tre escursionisti a cavallo diretti a Castelluccio, l’immagine della piccola carovana evoca ricordi medioevali quando questi sentieri erano molto più frequentati.
Il Porche è un osso duro e il vento non aiuta ma la vista rinfranca: ora possiamo vedere bene Pizzo Berro (2259) e il colosso del Monte Priora (2332) mentre dietro la dorsale delle Cima di Vallelunga (2221) si scorge la corona della Sibilla (2173), sotto di noi il monte Prata e i suoi impianti sciistici appaiono come corpi estranei appartenenti ad un altra epoca. Noi siamo qui su questo sentiero a faticare esattamente come le genti di mille e più anni fa…
Passato il Porche ecco davanti a noi l piramide rocciosa di Palazzo Borghese, uno sperone di roccia flagellato dal vento circondato da un panorama unico che si apre verso le colline e l’Adriatico, sui prati alla base si possono scorger le rare Stelle Alpine appenniniche (ovviamente essendo rare e protette la raccolta è assolutamente vietata). La salita in vetta è breve ma impegnativa con passaggi su rocce esposte al vento fonte. La difficoltà è però ripagata dalla soddisfazione e dal panorama che si gode da questa cima. L’unica nota stonata è la celeberrima strada della Sibilla che sfregia il fianco della montagna come una cicactrice.
Rimaniamo in vetta solo pochi istanti, il vento è veramente troppo forte, si fa fatica a stare in piedi…ci incamminiamo sulla via del ritorno, ci aspettano altri 8 chilometri e il cielo si sta annuvolando…