I Racconti Dello Stomaco

Il mondo con gli occhi e la fame di un gastronauta

Spoleto tra Arte, Storia e Vino

Spoleto, nel cuore dell’Umbria concentra in un solo luogo, arte, storia e tradizioni antiche. Il borgo, la rocca, il Duomo e poi il Festival dei Due Mondi ma anche il vino e l’olio hanno reso la cittadina famosa in Italia e nel mondo. Entrando nel centro storico è subito chiaro lo spirito d’accoglienza spoletino: gli ampi parcheggi a ridosso delle mura sono dotati di uno straordinario sistema di “mobilità alternativa” che attraverso tunnel sotterranei dotati di tapis roulant e ascensori collegano la parte bassa della città a quella più in alto fino a raggiungere comodamente la Rocca. Un sistema voluto proprio per facilitare la fruizione del centro e scoraggiare l’uso delle auto mantenendo così delle ampie aree pedonali che di sera si trasformano in salotti della movida locale dando davvero l’immagine di una città a misura d’uomo.

Il modo migliore per visitare il centro? A mio parere partendo proprio dall’alto, salendo con gli ascensori e scendendo comodamente a piedi attraverso i vicoli, le scalette e le piazzette della Spoleto più antica. Si parte proprio dall’imponente Rocca Albornoziana, voluta nel 1300 da Papa Innocenzo IV per aumentare il potere di controllo dello Stato Pontificio nell’Italia centrale, aspitò l’esercito pontificio e fu sede dei Duchi di Spoleto. Ma la struttura dopo il 1500 iniziò a perdere importanza e finì per essere trasformata in carcere, utilizzo che mantenne fino al 1982. Oggi dopo un attento restauro la rocca è visitabile ed è sede del Museo Nazionale del Ducato di Spoleto. Aggirandosi tra le sua mura e le sale espositive e le stupende  stanze affrescate oggi però è ancora possibile ritrovare quà e là alcuni rudimentali graffiti fatti dai carcerati dell’epoca, molti dei quali, a tema satirico, prendono di mira il ceto ecclesiastico.

Su un lato della rocca si erge il possente Ponte delle Torri che collega la Rocca al Fortilizio dei Mulini sul Monte Luco sull’altra sponda del torrente Tessino. Anch’esso realizzato nel trecento riadattando un antico acquedotto romano. L’opera infatti aveva doppia funzione: collegare al rocca con i mulini sull’altra sponda e approvvigionare d’acqua la città. Ancora oggi rimane una struttura che lascia a bocca aperta per la sua imponenza e insieme alla rocca forma un paesaggio unico e affascinante specialmente di notte grazie alla sapiente opera d’illuminazione.

Scendendo per il centro di Spoleto si attraversano caratteristici cortili, giardini che si aprono improvvisi tra gli stretti vicoli, archi in pietra e piazzette su cui si affacciano importanti palazzi nobiliari. Pochi passi e si raggiunge piazza Duomo. Scendendo la scala che conduce alla chiesa si ha l’impressione di trovarsi in una sorta di anfiteatro con la facciata del duomo a fare da scena. La cattedrale venne eretta nel dodicesimo secolo in stile romanico, poi successivamente modificata in epoca rinascimentale e barocca fino ad ottenere l’aspetto odierno frutto appunto della stratificazione armonica di più stili. La piazza è anche il palcoscenico principale per gli eventi del Festival dei Due Mondi, iniziativa nata nel 1958 grazie all’impegno di Gian Carlo Menotti per celebrare l’arte sotto ogni sua forma. Il mecenate scelse Spoleto proprio per le sue caratteristiche architettoniche e per la sua presenza di due teatri oltre alla piazza e ad un vicino anfiteatro romano, testimonianza dell’importanza della cittadina fin dall’antichità.

Ma la ricchezza di Spoleto non si esaurisce all’interno delle mura. La campagna circostante fornisce fin da epoche antiche prodotti agricoli d’eccellenza come l’olio extravergine d’oliva e il vino, famoso sopratutto nella vicina Montefalco. La piccola e caratteristica cittadina infatti ha legato il suo nome in modo indissolubile al Sagrantino DOCG, un vino potente, difficile e strutturato che dal piccolo borgo umbro ha conquistato il mondo. Ma se la storia dei questo vitigno affonda nella notte dei tempi, il vino noto a noi oggi è relativamente recente, la sua produzione infatti si deve all’impegno lungimirante del viticoltore Arnaldo Caprai che negli anni 70 intuì per primo la possibilità di produrre un vino importante con queste uve. Fino ad allora infatti il Sagrantino, proprio per la natura coriacea e tannica delle sue uve era realizzato solo in versione passita e destinato principalmente alle ricorrenze religiose (da qui probabilmente deriva il suo nome). Ma non sono solo i vini rossi i protagonisti del territorio. Il Grechetto e il Trebbiano Spoletino si stanno rapidamente affermando come vini bianchi di grande qualità ed eccellenti bandiere del territorio. Se volete assaggiarli a Montefalco vi aspettano le degustazioni dell’Associazione Strada del Vino Sagrantino oppure un calice nell’enoteca all’interno dello stupendo Museo San Francesco. Particolare interessante è che con il biglietto di questo museo è possibile visitare altri 11 in altrettante città umbre aderenti alla rete Terre e Musei dell’Umbria

In definitiva Spoleto e i suoi dintorni riescono ad appagare ogni visitatore con un’esperienza a 360 gradi adatta

Indirizzo: 06049 Spoleto PG, Italia

Lat: 42.74048809999999

Lng: 12.737800300000004

Indirizzo: 06049 Spoleto PG, Italia

Lat: 42.74048809999999

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