I Racconti Dello Stomaco

Il mondo con gli occhi e la fame di un gastronauta

Selvapiana: considerazioni su un errore madornale

Il 18 agosto scorso la funivia di Selvapiana che collegava Frontignano, nel comune di Ussita, al rifugio del Cristo delle Nevi ha effettuato la sua ultima corsa. L’impianto che era entrato in funzione nel 1974 è stato definitivamente fermato per la “fine vita tecnica“. Ovvero la normativa che impone a queste strutture una durata massima oltre la quale devono essere sostituite da impianti nuovi per ragioni di sicurezza.

Così è arrivata la parola fine per questa funivia che per molti anni è stata un collegamento fondamentale per i turisti sia in estate che in inverno. La seggiovia infatti trasportava facilmente gli sciatori dal parcheggio di Frontignano al Cristo delle Nevi e alle piste sul Monte Cornaccione e dalla sua stazione d’arrivo partivano poi gli skilift per le piste più in quota sul monte Bicco e Monte Bove Sud e in un tempo più remoto partiva da qui anche la cabinovia per il Monte Bove. D’estate invece era il punto di partenza ideale per molte escursioni e per chi, meno avvezzo alla fatica, avesse voluto raggiungere un incredibile punto panoramico sulla vallata di Ussita. Grazie alla funivia il rifugio del Cristo delle Nevi era diventato un formidabile luogo per eventi e scampagnate in quota adatte a tutta la famiglia. Ricordo ancora un bellissimo concerto di Paolo Fresu e Daniele di Bonaventura reso possibile proprio per la presenza di questa funivia.

Infine negli ultimi anni la seggiovia era divenuta anche il motore del Bike Park di Frontignao, attrezzata con ganci per il trasporto delle bici, trasportava in quota gli appassionati di downhill.

Ecco tutto questo ormai appartiene al passato.

Per sopperire a questa mancanza il comune di Ussita, invece di realizzare un nuovo impianto a Sevapiana ha attivato una nuova funivia che collega Frontignano alla zona delle “Saliere” su un’altro versante del Cornaccione, costruendo anche un nuovo rifugio.

Quello che mi chiedo è perchè costruire un nuovo rifugio quando se ne aveva a disposizione già uno funzionante? E perchè realizzare un nuovo costoso impianto “ad alta velocità” quindi adatto principalmente per chi ha gli sci ai piedi in una zona più bassa e scollegata dagli skilift del monte Bicco? Perchè mandare in malora quello che già si aveva per costruire ex novo e danneggiare ulteriormente la montagna? Perchè non prevedere per tempo al rinnovo del vecchio impianto dato che si conosceva la data di fine vita tecnica già da molto tempo?E infine perchè voler puntare ostinatamente tutto sul turismo sciistico in un comprensorio in cui nevica sempre più di rado e le temperature invernali raramente consentiranno anche l’innevamento artificiale?  I soldi spesi per il rifugio potevano essere utilizzati per migliorare le strutture già esistenti: cristo delle nevi, maneggio, palaghiaccio, impianti sportivi mai terminati ecc.

Cosa ne sarà ora della funivia di Sevapiana e del Cristo delle Nevi? Marciranno come è già successo alla cabinovia e agli Skilift del Bove che sono ancora lì a deturpare il paesaggio e a ricordarci gli errori del passato che a quanto pare non sono serviti di lezione ad un’amministrazione miope e incapace di leggere i cambiamenti.

 

Indirizzo: Via Monte Bove, 40, 62039 Ussita MC, Italia

Lat: 42.920331846546574

Lng: 13.159411873046793

Indirizzo: Via Monte Bove, 40, 62039 Ussita MC, Italia

Lat: 42.920331846546574

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