Finalmente dopo un lungo restauro la splendida Rocchetta Mattei è tornata visitabile,
La costruzione sita nella frazione di Riola nel comune di Grizzana Morandi sull’appennino Bolognese fu realizzata nella seconda metà del 1800 per volere del Conte Cesare Mattei, curioso personaggio a metà tra lo scienziato e lo stregone fondatore della medicina “elettromeopatica“.
Il conte volle questa costruzione così eccentrica come centro per l’applicazione delle sue cure. Nella sua medicina infatti oltre al benessere fisico cercava di dare ai suoi malati un benessere spirituale facendoli alloggiare e curare in luoghi gradevoli e particolari. In questo luogo negli anni curò un gran numero di pazienti tra cui molti personaggi di rilievo dell’epoca. La sua fama crebbe arrivando a far conoscere il suo nome fino in India dove ancora oggi i suoi metodi vengono applicati in alcuni campi della medicina.
La costruzione realizzata a più riprese in vari stili dal medievale al moresco si sviluppa su più livelli con un labirinto di scale e ambienti vari e bizzarri.
Dopo la morte del conte iniziò per la Rocchetta un lento ma inesorabile declino culminato con l’occupazione delle truppe tedesche durante la seconda guerra mondiale. Nel 1959 venne acquistata da un commerciante locale che la trasformò in un’attrazione turistica finchè negli anni ottanta a causa di irregolarità e inadempienze nella messa in sicurezza la rocca venne chiusa al pubblico.
Infine nel 2006 la struttura venne acquistata dalla fondazione CARISBO che iniziò un lento e costoso restauro ancora non terminato ma che dopo molti anni ha portato alla riapertura di circa il 50% degli ambienti.
Oggi la Rocchetta appare in tutto il suo splendore: attualmente nella parte visitabile si può ammirare la “Sala dei 90” ideata dal Conte per festeggiare i suoi novant’anni (non ci riuscì mai poichè mori all’età di 86 anni), il cortile ispirato all’Alhambra (Granada) con la fontana sorretta da 4 leoni. Particolarmente interessante è la cappella privata della Rocchetta, ispirata alla cattedrale di Cordoba con anche bianchi e neri in successione e numerosi artifici prospettici. La sensazione è di essere all’interno di un quadro di Escher. Al suo interno la chiesetta custodisce la tomba del Conte con il suo bellissimo sarcofago in ceramica.
Ai piani superiori si possono ammirare ben conservati gli ambienti in cui riceveva i malati purtroppo oggi privi dei ricchi arredi di un tempo.
La visita in questo luogo ci trasporta