I Racconti Dello Stomaco

Il mondo con gli occhi e la fame di un gastronauta

Rifugio Franchetti: pernotto con vista sul Gran Sasso

Il Rifugio Franchetti è il rifugio gestito più alto dell’Appennino, situato a 2443 metri su uno sperone di roccia nel Vallone dell Cornacchie sul Gran Sasso tra le cime del Corno Grande e del Corno Piccolo. E’ intitolato al Barone Carlo Franchetti, alpinista e speleogo.

E’ raggiungibile solo a piedi, in due ore circa dalla località di Prati di Tivo sul versante Teramano. Usufruendo nei mesi estivi della funivia Prati di Tivo – Madonnina si accorcia la salita di circa un’ora ma il mio consiglio è di farla interamente a piedi per godere degli stupendi panorami di quest’angolo d’Abruzzo. Quindi nel caso vogliate optare per il tragitto intero, una volta arrivati a Prati di Tivo proseguite con l’auto sulla sinistra rispetto al piazzale della funivia e prendete la strada che sale nel bosco. Fatti un paio di chilometri su asfalto la strada prosegue per qualche altro centinaio di metri su sterrato fino a raggiungere la località denominata “Laghetti” o “Cima Alta“. Qui si parcheggia e si prosegue sul sentiero che sale a destra, ben segnalato da cartelli e paline. Lungo questa prima parte d’ascesa si attraversano pascoli e prati al cospetto del massiccio del Gran Sasso che si staglia davanti con tutta la sua maestosità è facile incontrare mucche e cavalli liberi per nulla intimoriti dalla presenza umana. Il rifugio Franchetti è in alto al centro del grande canalone appena visibile tra le pareti di roccia. Dopo circa 40 minuti di salità si incontra il rudere di un rifugio abbandonato, silenzioso e dall’aspetto sinistro e si prosegue lasciandolo sulla sinistra. Dopo circa un’ora di cammino si arriva alla Madonnina, stazione di arrivo della funivia. Da qui la salita si fa più impegnativa, sia per le pendenze che per il fondo costituito a tratti da grandi massi e pietrisco. Per affrontare questo secondo tratto occorre far affidamento su buone calzature da montagna che garantiscano una buona presa e resistenza sulla roccia. La salita non è comunque troppo difficile eccetto un breve passaggio su roccia in un tratto su cui è stata attrezzata una via ferrata per agevolare la salita. Ci si inoltra tra le pareti dei due corni che sovrastano la valle mentre alle spalle il panorama spazia già sulle colline teramane fino al mare Adriatico che appare soprendentemente vicino. Il percorso prosegue a tornanti fino allo sperone di roccia su cui sorge il Rifugio Franchetti che accoglie gli ospiti con una delle terrazze panoramiche più belle d’Italia sulla quale vale la pena di sostare per qualche minuto per rifiatare e godersi la splendida vista (foto copertina). Davanti a noi tra le pareti rocciose infatti si apre la vallata sottostante e il sguardo può spaziare su una buona fetta d’Abruzzo e sulla costa mentre in basso l’A24 sembra un lungo serpente grigio tra il verde dei boschi e dei campi coltivati.

Il Rifugio Franchetti è una piccola struttura in pietra realizzata negli anni 60 dal C.A.I. di Roma e successivamente restaurata. All’interno il piano terra è occupato dalla piccola sala ristorante, dal bagno e da un magazzino per gli zaini e le attrezzature otre che dalla cucina e l’alloggio per i gestori. Al piano superiore due cameroni possono ospitare fino a venti persone sui letti a castello. E’ il classico rifugio di montagna, spartano, senza fronzoli ma accogliente e caldo dato che anche nel periodo estivo le notti a questa quota possono essere piuttosto fredde. L’acqua corrente (fredda) è garantita da una fonte che arriva direttamente dal calderone e l’elettricità dai pannelli fotovoltaici, tutto il resto viene portato o a piedi con con l’elicottero (una volta a inizio stagione) perciò è comprensibile che non ci sia un ampia possibilità di scelta nel menù che comunque garantisce un’ottima cucina con piatti caldi e corroboranti ideali a questa quota.

Data la sua posizione il Rifugio Franchetti è il punto di partenza perfetto per  raggiungere le vette del Gran Sasso. Da qui in circa 40 minuti si raggiunge quel che resta del ghiacciao del Calderone e si accede alle vie alpinistiche per i due corni. E’ anche possibile partire da qui per un impegnativo trekking che consente di effettuare la traversata dell’intero massiccio fino a Campo Imperatore. E’ facile perciò ritrovarsi a tavola con escursionisti e alpinisti che arrivano da ogni parte d’Italia e spesso dall’estero condividendo racconti di montagna e suggerimenti sui percorsi migliori della zona. E’ proprio questo il bello di un piccolo rifugio come questo: la possibilità di incontrarsi in un luogo fuori dal comune e condividere le proprie esperienze davanti ad un piatto di polenta e un buon bicchiere di vino lontano dallo stress cittadino in una calma rigenerante.

Per chi decide quindi di vivere questa esperienza il consiglio è di prenotare per essere sicuri di trovare posto ed avere indicazioni su meteo e condizioni del percorso. Per dormire al rifugio occorre portare solo un sacco lenzuolo dato che le coperte sono fornite. Tutto le informazioni sono reperibili sul sito del rifugio.

 

Indirizzo: Prati di Tivo, Prati di Tivo, Pietracamela, Teramo 64047, Italy

Lat: 42.499649

Lng: 13.559133500000002

Indirizzo: Prati di Tivo, Prati di Tivo, Pietracamela, Teramo 64047, Italy

Lat: 42.499649

Lng: 13.559133500000002