Si riparte! Palermo ha ancora molto da offrire!
La prima tappa del pomeriggio, tanto per mantenere l’allenamento è dal Gelatone, nota gelateria della città a due passi dal teatro Politeama e dal nostro B&B. Ci buttiamo sulla classica brioches ripiena tanto per non sbagliare…
Per l’aperitivo poi ci dirigiamo in un locale storico della città: l’antica Focacceria San Francesco nei pressi dell’omonima chiesa. Qui si è fatta la storia del cibo da strada. La cucina sforna fin dal lontano 1834 piatti che sfamano e deliziano i palermitani e non… Pani ca’ Meusa (il panino con la milza), Pani e Panelle (con le frittelle di ceci), Caponata, Parmigiana, Arancine e tanto altro!
Io ovviamente mi butto subito sul mito: il fantastico Panino con la Milza che fa già bella mostra di se nell’enorme pentolone davanti all’ingresso. Saporito e succulento, la milza (insieme al polmone) si scioglie in bocca, la ricotta salata è il tocco di classe… La Consu guarda inorridita ma accenna un falso sorriso d’approvazione.
Il viaggio verso la Vucciria prosegue con una sosta da un’altro mostro sacro del “mordi e fuggi” Franco “U Vastiddaru“… Poca poesia ma tanta sostanza oltre a tanta untuosità. Qui tocca alle Panelle, un classico intoppatore locale con i suoi carboidrati ripieni di carboidrati. Davvero ottimo, pesante ma ottimo! La Consu decide di tentare lo Sfincione convinta di aver fatto la scelta più leggera evitando il fritto. Al primo boccone già capisce di aver sbagliato completamente la valutazione e si convince che di leggero a Palermo non c’è nulla… Impasto spugnoso tipico arricchito con cipolla in quantità industriali pomodoro carne macinata e formaggio ragusano… Stavolta rido io con la mia “Panella”.
Più ci avviciniamo al centro della Vucciria più ci sentiamo catapultati in una dimensione parallela, al di fuori del tempo e soprattutto al di fuori di ogni vigente legge sulla somministrazione di alimenti e bevande… Inizio a sentirmi a casa.
Intorno a noi la scenografia è del tipo “Beirut anni 80” con palazzi crollati, altri abbandonati con porte e finestre murati, calcinacci in strada e tanti banchi dai quali si innalza fumo e odori vari…
Polipo bollito, musso, fritti e tanto altro ma io sono deciso a battermi contro un’altro piatto degno di “Orrori da Gustare”: le Stigghiole! In italiano “budella di agnello alla brace”. Detto così non fa neanche impressione per uno che ha già gustato pajata e robe simili ma qui è il contesto che fa la differenza. Non mi trovo al tavolo di un ristorante ma seduto su un datato tavolo in plastica davanti al garage di un palazzo diroccato dove un tipo a dir poco folkloristico sta grigliando budella in mezzo alla strada su una griglia che ha visto forse tempi migliori.
L’odore però è invitante: un misto di grasso fuso, carbonella e carne bruciata…decido di tentare e non rimango deluso! Non sono affatto male! La cottura rende croccanti le estremità il sapore è quello dell’agnello, ovviamente un po’ più deciso e bruciacchiature a parte davvero gustose. Sono tentato dal bis ma lo sguardo della Consu mi convince che forse meglio mandare giù il tutto con una birra e dedicarci ad altro.
Tutt’intorno la movida impazza e il cibo è l’attrazione principale del quartiere: chi viene qui trova di tutto a prezzi stracciati (la birra media viene un euro). Per digerire non c’è niente di meglio che un bicchierino alla storica Taverna Azzurra, il centro della vita notturna alla Vucciria: un po’ bar un po’ enoteca molto cantina. Si può bere di tutto ma il vino locale qui scorre a fiumi direttamente dalle grosse cisterne dietro al bancone.
Ci fermiamo un po’ anche noi, il locale è piccolo e strapieno, fuori la gente sta seduta sulle lunghe panche lungo la strada, l’atmosfera è da festa…Palermo ci ha conquistati!
Contatti Utili: per visitare il centro di Palermo un buon punto di partenza è il B&B “Dietro il Politeama“. Economico, pulito e in pieno centro.
Indirizzo: Palermo, Italia
Lat: 38.1156879
Lng: 13.361267099999964
Indirizzo: Palermo, Italia
Lat: 38.1156879
Lng: 13.361267099999964