Ci avevano avvertiti: “Non accettate inviti a cena da Calabresi…non ne uscirete vivi”. Invece io e la Consu impavidi abbiamo deciso di tentare l’esperienza estrema: aperitivo, cena e dopocena a Lamezia Terme.
Come Dante con Virgilio noi ci siamo affidati a Tonino e Rossella per questa discesa nei caldi e piccanti inferi culinari calabresi.
L’inizio è soft: una buona birra tanto per tenersi bassi con i gradi alcolici. Facciamo 20 metri e siamo già seduti al tavolo dell’Osteria La Pentolaccia. Basta un cenno della nostra guida e arrivano subito gli “sfizi” una sorta di antipasto, o almeno così crediamo: parmigiana, caponata, verdure strascinate col peperoncino, peperoni, salsicce piccanti in quantità mostruose. La temperatura dell’aria tipo forno ventilato non aiuta. Tonino ordina altro vino (non si sa mai che la cena finisca con qualcuno ancora sobrio). Il cosiddetto “antipasto” non finisce mai…continuano ad arrivare piatti: baccalà fritto, patate, fagioli, verdure alla griglia. Siamo in seria difficoltà ma Tonino ci fa capire che il bello deve ancora venire…sta per arrivare il “Mostro Finale”: il Morzello!
Il piatto ideale da mangiare con 35 gradi: una sorta di zuppa di trippa e interiora varie cotta con molta cipolla soffritta nel lardo con aggiunta di salsa di pomodoro e peperoni e ovviamente una notevole quantità di peperoncino da mangiarsi con la pitta, il classico pane locale a forma di ciambella.
La sfida è durissima, la Consu va subito in crisi io cerco di finire la porzione ma la ciotola sembra non avere un fondo. Il caldo e il peperoncino fanno subito effetto vado in trance agonistica e in un bagno di sudore finisco il piatto.
Per digerire Tonino mi allunga un paio di grappe, ci alziamo a fatica dopo l’ottimo e abbondante pasto e dopo poco siamo di nuovo al pub per un altro mezzo litro di birra perchè è risaputo che il morzello metta sete.
Ma la serata non è finita e dopo esserci trascinati per il centro di Lamezia le nostre guide decidono che è il momento di un “richiamino” con una pizzetta e una Brasilena (tradizionale bevanda gassata a base di caffè). Provo con le poche forze che mi sono rimaste a declinare l’invito ma mi ritrovo, quasi privo di sensi, dentro la pizzeria con una signora attempata che mi porge una pesantissima pizzetta in una mano e la bottiglia nell’altra (mangia cocco che stai sciupato). Provo a mandare giù tutto ma ormai ho le visioni la Consu sembra essersi parzialmente ripresa grazie alla dose di caffeina e così ci buttiamo a capofitto in una sfida al biliardino nel bar della piazza con la scusa che dopo una mangiata del genere un po’ di sport ci vuole. Io mi addormento a tratti durante la partita mentre la Consu sfodera un ottimismo ingiustificato per il proseguo della serata convinta di aver vinto la battaglia con la cena calabrese (ottimismo che svanirà di lì a breve in albergo).
Dopo un ultimo giro panoramico della città torniamo a fatica in camera per iniziare la lunga notte della digestione e incubi…
Alla fine siamo sopravvissuti a fatica ma siamo fieri dell’esperienza estrema con la cucina e l’ospitalità calabresi. Sicuramente torneremo, magari dopo una lunga dieta, per cimentarci ancora con le sfide culinarie locali…
Indirizzo: Salita Fratelli Maruca, 3, 88046 Lamezia Terme CZ, Italia
Lat: 38.97589133691586
Lng: 16.31894931012573
Indirizzo: Salita Fratelli Maruca, 3, 88046 Lamezia Terme CZ, Italia
Lat: 38.97589133691586
Lng: 16.31894931012573