I Racconti Dello Stomaco

Il mondo con gli occhi e la fame di un gastronauta

Occhio all’etichetta!

Dal 13 dicembre è entrata in vigore la nuova normativa europea sull’etichettatura dei prodotti alimentari. Un passo in avanti decisivo sulla via della trasparenza. Ecco cosa cambia:

– Caratteri più grandi per le informazioni obbligatorie sull’etichetta.

– Dovrà essere ben specificato il responsabile dell’alimento. Ovvero il nome della ditta che commercializza il prodotto.

– Dovranno essere messi bene in evidenza gli eventuali allergeni presenti nel prodotto.

– Dovranno essere specificati gli oli e i grassi presenti. Non più la semplice scritta “olio vegetali” o “grassi vegetali” che solitamente celano l’uso di oli di scarsa qualità come quello di colza o di palma. D’ora in poi la tipologia d’olio sarà scritta chiaramente in etichetta insieme alla specifica “parzialmente idrogenato” o “totalmente idrogenato”.

– Specificato lo stato fisico dell’ingrediente. Ad esempio non si potrà più scrivere semplicemente “Latte” se si è usato siero di latte o latte in polvere.

– In caso di prodotti congelati e venduti decongelati (pesce, carne) sarà obbligatorio indicare la data di congelamento e la dicitura “Prodotto decongelato”. Per il pesce inoltre andrà indicato il metodo di allevamento o cattura e la zona di cattura o produzione anche con il disegno della mappa geografica.

– Dal 2015 sarà obbligatorio, anche per le carni suine, ovine e il pollame, indicare il luogo di allevamento e macellazione (cosa che già avviene per la carne bovina).

– I surrogati andranno specificati accanto al nome del prodotto con un carattere della dimensione del 75% del nome del prodotto stesso.

– Dovrà essere specificata la presenza di caffeina nel prodotto.

– Le date di scadenza dovranno essere ripetute anche sulle eventuali monoporzioni presenti all’interno della confezione.

Queste norme sono un primo notevole passo in avanti verso la trasparenza. Si tratta di una conquista importante specialmente per i produttori italiani che rispetto alla maggioranza delle multinazionali e dei produttori del nord Europa offrono un prodotto decisamente più elevato dal punto di vista qualitativo.

A questo punto il passo successivo sarebbe educare i consumatori a leggere e capire le etichette sapendo distinguere la presenza di ingredienti di qualità rispetto a quelli scadenti.

Ancora una volta ribadisco che alla base di tutto sta l’educazione alimentare che va fatta fin dall’infanzia per far crescere consumatori attenti e consapevoli in grado di comprendere, giudicare ed apprezzare la qualità di un prodotto alimentare.