I Racconti Dello Stomaco

Il mondo con gli occhi e la fame di un gastronauta

Monti Sibillini: altre storie e leggende

Come già riportato, quella della Sibilla non è l’unica leggenda che circola su questi monti, ogni luogo porta con se racconti più o meno fantasiosi ma sempre di notevole interesse.

E’ il caso del Lago di Pilato, unico lago naturale della regione, è situato quasi a 2000 metri nel circo glaciale che collega le due vette del monte Vettore. Lo specchio lacustre è noto per ospitare un minuscolo crostaceo endemico che vive esclusivamente in queste acque: il Chirocefalo del Marchesoni. Ma veniamo all’aspetto più misterioso del luogo, ad iniziare dal nome. La leggenda narra che alla morte di Ponzio Pilato, il suo corpo fu deposto su un carro trainato da buoi e lasciato andare. I buoi giunti sul monte vettore si gettarono nel lago inabissandosi con il corpo del “deicida”. Da allora sarebbe popolato da demoni e spiriti maligni evocati da negromanti e stregoni che si recavano fin quassù per i loro riti magici. Nel 400 intorno al lago venne addirittura costruito un muro per evitare che loschi figuri potessero avvicinarsi alle sue acque e coloro che trasgredivano venivano perfino condannati a morte.

Altro luogo di notevole fascino è la gola dell’Infernaccio una stretta forra scavata dalle acque del fiume Tenna tra la parete della Sibilla e il Monte Priora. Il nome deriva probabilmente dal fragoroso scorrere delle acque che crea dei suoni cupi tra le rocce e dall’oscurità quasi perenne della gola. Secondo le leggende inoltre proprio nell’oscurità dell’Infernaccio scendevano le ancelle della Sibilla per danzare con i pastori e i viandanti, da qui anche il nome di sentiero delle fate. Da sempre frequentata questa gola anticamente era la via di passaggio tra il versante di Ascoli e la Val Nerina. Proprio per esorcizzare le leggende demoniache fu probabilmente eretto al di sopra della forra l’eremo di San Leonardo. Oggi la struttura è stata ricostruita dall’opera di Padre Pietro, che tutt’ora vive qui ma  che purtroppo non ha tenuto conto della conformazione originaria della costruzione stravolgendola completamente.

Attraversando l’Infernaccio si arriva a Passo Cattivo, sulla dorsale che divide la valle del Tenna da quella del Nera. Il nome inquietante si deve all’asperità del luogo e probabilmente dal fatto che era la porta d’ingresso al regno oscuro della Sibilla e del Lago di Pilato. Ma a Passo Cattivo si lega una vicenda ben più sanguinaria e a quanto pare realmente accaduta. Nel 1522 Norcia e Visso si scontrarono nella celebre battaglia di Pian Perduto, nei pressi di Castelluccio. La battaglia fu vinta dai Vissani che per rappresaglia condussero i prigionieri Nursini in cima al passo e li gettarono dalla rupe. I pastori della frazione di Vallinfante, che sorge ai piedi del monte, raccontano che di notte si possano ancora udire le strazianti grida dei soldati nursini.

Queste sono solo alcune delle storie che si celano nei paesaggi dei Monti Sibillini, salendo su questi monti scoprirete un mondo incantato popolato di personaggi incredibili. Passeggiando nei borghi e parlando con gli anziani del posto scoprirete altre fantastiche storie reali o leggendarie non importa perchè resterete comunque affascinati e rapiti dalla magia di queste montagne uniche.