Anticamente la città di Macerata, non possedendo un acquedotto, si riforniva d’acqua grazie a numerose fonti alimentate da falde sotterranee che sgorgavano nei pressi del centro storico. La più antica e importante era Fontemaggiore, conservata e visibile ancora oggi. Pochi sanno però che le fonti della città erano molte di più (nel comune di Macerata se ne contavano una quarantina). Di alcune si sono perse le tracce nel corso dei secoli, altre si conservano ma purtroppo sono abbandonate all’incuria e rischiano seriamente di scomparire. Più volte le amministrazioni cittadine hanno annunciato interventi di riqualificazione e recupero ma a tutt’oggi la situazione rimane desolante.
Inizio il mio viaggio con la Fonte Ciambrione, detta anche Fonte delle Trippe, proprio perchè usata dai contadini per il lavaggio delle interiora animali. La fonte si trova poco più a valle di Fonte Maggiore, lungo la strada, poco prima del ponte dell’incompiuta “strada nord”. Appare oggi quasi completamente occultata dalle sterpaglie e rinchiusa nel recinto di un cantiere di una casa privata. La struttura era anche stata oggetto di restauro qualche anno fa ma poi è stata totalmente abbandonata. Particolare interessante sono le protome da cui sgorga l’acqua di forma leonina, realizzati da Girolamo Angelo di Pascuccio, autore anche dei mascheroni angolari della torre civica.
Purtroppo questa fonte è addirittura una delle maglio conservate, urge un intervento per ritrovare un pezzo importante della storia cittadina prima che si perda per sempre.
Indirizzo: Via Fonte Maggiore, 62100 Macerata MC, Italia
Lat: 43.3016183
Lng: 13.457287700000052
Indirizzo: Via Fonte Maggiore, 62100 Macerata MC, Italia
Lat: 43.3016183
Lng: 13.457287700000052