I Racconti Dello Stomaco

Il mondo con gli occhi e la fame di un gastronauta

Le strade più belle delle Marche

Si dice che certe volte non conta la destinazione ma il viaggio perciò, dopo aver rivisto una vecchia puntata di Top Gear sulle strade più belle del mondo, ecco una modesta lista delle dieci Strade più belle delle Marche da godersi in auto, moto o perchè no anche in bicicletta.

Strada Fiastra – Cupi – Macereto – Ussita: nel parco nazionale dei Monti Sibillini a circa 1000 metri sul livello del mare questa provinciale offre alcuni dei panorami più emozionanti della regione. Nella prima parte si può godere di uno scorcio stupendo sul lago di Fiastra poi, man mano che si sale la vista spazia verso Camerino e le vallate di Pievetorina e Valfornace. Attraversata la frazione di Cupi il percorso addossato al ripido versante della montagna raggiunge il santuario di Macereto e si apre verso le vette più alte dei Sibillini. Il monte Bove si staglia sullo sfondo dell’altopiano ad indicare la meta finale. Ad Ussita si arriva dopo una lunga picchiata fatta di tornanti secchi e rettilinei tra boschi e roccia.

Cesolo – Passo della Cappella – San Lorenzo di Treia: un continuo saliscendi tra le colline Maceratesi tra campi coltivati piccoli borghi e un panorama che spazia a 360 gradi. Si parte dalla frazione di Cesolo nel comune di San Severino Marche e si sale in direzione Serralta, prima seguendo la provinciale, poi raggiungendo il piccolo borgo fortificato. Da qui si può già godere di un privilegiato affaccio sui Sibillini ma proseguendo la strada che diventa piuttosto dissestata si sale fino al passo della Cappella su quella che è nota come la montagna di San Lorenzo. Da qui si ammira un panorama completo della provincia di Macerata dalla montagna al mare. Con una piccola deviazione su un percorso sterrato è inoltre possibile raggiungere la Roccaccia e le Grotte di Santa Sperandia. Il tracciato prosegue poi in discesa fino a alla chiesa di San Lorenzo e Treia.

Cantiano – Monte Catria – Fonte Avellana: una strada mitica che si arrampica sulla montagna più importante del nord delle Marche. La partenza è dal borgo di Cantiano, famoso per le sue visciole e per la Turba. Da qui si inizia a salire e, dopo aver attraversato la frazione di Chiaserna iniziano le curve che salgono ripide sul versante nord della montagna. Arrivati in cima si aprono i prati del Catria dove si possono scorgere spesso mucche e cavalli selvatici. Arrivati al crocevia si prosegue verso il rifugio Cotaline e poi si inizia a scendere vertiginosamente verso l’abitato di Caprile con la vista che spazia verso il centro e il sud della regione. La strada termina all’eremo Camaldolese di Fonte Avellana, un importantissimo luogo di fede e storia che merita assolutamente una sosta.

Gola della Rossa – Castelletta – Precicchie – Domo – Sant’Elena (ss.76): una piacevole variante alla statale. Dal centro abitato di Valtreara, non lontano dalla gola della Rossa e da Frasassi, si lascia il percorso più agevole per arrampicarsi sul ripido fianco della montagna fino a svalicare. Qui ci si ferma per ammirare il resto del percorso, fatto di colline e borghi fortificati tra i più suggestivi della regione. Il primo borgo che si incontra è Castelletta, un minuscolo paese medioevale addossato alla montagna con le case costruite una sull’altra. Da qui si scende ancora fino a Precicchie altro piccolo borgo incastellato dal fascino antico. La strada continua nel saliscendi delle colline per raggiungere il borghetto di Domo e poco dopo l’antica Abbazia romanico – gotica di Sant’Elena da dove si può rientrare sulla statale.

Strada del San Bartolo – Pesaro – Gabicce: si parte da Pesaro per salire verso il Colle San Bartolo, una delle zone costiere più affascinanti della regione. Tra le curve si apre il panorama: da un lato i campi coltivati e l’entroterra, dall’altro l’azzurro intenso del mare e se vi trovate a passare nella stagione giusta il giallo delle ginestre renderà l’insieme ancora più magico. La strada attraversa piccoli borghi a picco sul mare che meritano una sosta per godere degli affacci con i campanili e le case che sembrano perdersi nel blu dell’orizzonte. Fiorenzula di Focara e Castel di Mezzo sono le perle di questo angolo di Marche. Da qui scalinate e sentieri conduco a spiaggette intime e solitarie. Il percorso prosegue poi verso Gabicce Monte e verso la mondanità della riviera quasi a contrastare la calma della strada appena affrontata.

Ascoli Piceno – San Giacomo – Monte Piselli: la strada che sale dal capoluogo piceno alla stazione sciistica di Monte Piselli consente di ammirare da una posizione privilegiata la città di travertino con le sue torri e i campanili che svettano tra le valli del Tronto e del Castellano. Già dopo pochi tornanti la vista è strepitosa e per ammirarla meglio vale la pena di fermarsi a visitare l’Eremo di San Marco, aggrappato alla roccia dell’omonimo colle in posizione estremamente panoramica. Ancora pochi chilometri e si raggiunge la spianata di Colle San Marco, luogo privilegiato per le uscite domenicali degli ascolani. La strada prosegue e il panorama cambia: il bosco lascia spazio a prati e cespugli mentre la visuale si apre verso l’Adriatico preannunciando l’arrivo a San Giacomo, piccola località sciistica a confine con la provincia di Teramo. Molto frequentata nella stagione invernale sia per la vicinanza al capoluogo sia perchè offre la suggestione di una sciata con affaccio sul mare. Una volta arrivati in cima si può proseguire, sconfinando in Abruzzo e scendere o verso il teramano o tornare ad Ascoli percorrendo la valle del Castellano e passando dal meraviglioso borgo di Castel Trosino.

Mogliano – Massa Fermana – Montappone – Falerone: a cavallo tra le province di Macerata e Fermo, questa strada è un continuo saliscendi sulle colline marchigiane tra borghi e campi coltivati con lo sfondo dei Monti Sibillini. Una sorta di manifesto della regione che attraversa anche le aree di produzione di eccellenze agricole e artigianali. Si parte da Mogliano, zona vocata alla produzione olearia e zona e della cultivar autoctona di Ulivo Piantone di Mogliano. Pochi chilometri di curve e si raggiunge il borgo di Massa Fermana, piccolo centro ricco di tesori artistici. Poco più avanti Montappone è famosa per la fabbricazione di cappelli, conosciuti e apprezzati in tutto il mondo. Da qui il panorama spazia verso i borghi di alta collina e le vette dell’appennino offrendo un panorama davvero suggestivo. L’ultima tappa e nel paese di Falerone anch’esso consacrato alla produzione d’eccellenza dell’olio extravergine d’oliva da varietà Piantone di Falerone.

Montemonaco – Montegallo – Forca di Presta: una strada che s’inerpica fino alle pendici delle cime più note dei Monti Sibillini. Da Montemonaco al cospetto della Sibilla fino a Forca di Presta, porta d’accesso più nota e veloce per la cima del Vettore. La montagna più alta dei Sibillini è protagonista per tutto il percorso che ne segue tutto l’imponente versante Marchigiano. Una breve deviazione dopo Montemonaco conduce a Foce, caratteristico abitato da cui raggiungere il lago di Pilato. Man mano che si sale verso Passo del Galluccio il panorama di apre verso l’ascolano con il Monte dell’Ascensione e i Monti della Laga. La strada poi punta decisa verso l’alto scalando il fianco roccioso del Vettore per raggiungere Forca di Presta da cui si può finalmente dare un primo sguardo all’altopiano di Castelluccio.

Castel San Pietro – Elcito – Braccano: una strada secondaria che attraversa la Riserva Naturale Regionale dei Monti San Vicino e Canfaito tra borghi, boschi e panorami unici. Si parte dalla frazione di Castel San Pietro salendo sui ripidi tornanti che risalgono le pendici del San Vicino scoprendo il paesaggio dell’alta valle del Musone fino al Conero. Si passa nei pressi dei ruderi dell’Abbazia di Valfucina e poco dopo si raggiunge il Castello di Elcito, una manciata di case arroccate su uno sperone di roccia a picco, uno dei luoghi più magici delle Marche. Fatto qualche altro chilometro si entra nella stupenda Faggeta secolare di Canfaito. Da qui la strada scende affacciata sulla vallata di Matelica fino a raggiungere il caratteristico borgo di Braccano, famoso per le case decorate da stupendi murales.

Fossombrone – Gola del Furlo – Acqualagna: strada attuale ricalca il tracciato dell’antica via Flaminia romana. Già uscendo dall’abitato di Fossombrone una prima sosta consente di ammirare da vicino le Marmitte dei Giganti, curiose formazioni rocciose che caratterizzano questo tratto del fiume Metauro. Evitando la moderna superstrada ci  s’infila nella gola del passo del Furlo con la strada stretta tra lo smeraldo del lago e la roccia fino alla galleria romana fatta scavare intorno al 70 dopo Cristo dall’imperatore Vespasiano e ancora oggi percorribile. La strada dopo qualche altro chilometro raggiunge Acqualagna, città famosa per il tartufo.

Queste sono alcune tra le strade più belle delle Marche, molte altre attendono solo di essere percorse, vi invito a segnalarmi i vostri tragitti preferiti con una mail a info@raccontidellostomaco.it perchè sono sicuro che ci sia ancora tanto strada da fare…