I Racconti Dello Stomaco

Il mondo con gli occhi e la fame di un gastronauta

Le oscure gole del Monte San Vicino

La vallata tra il Monte San Vicino e il Monte Canfaito è uno scrigno di tesori naturali come il Sasso Forato o le gole della Bocca de Pecu e di Jana, o testimonianze storiche importanti come l‘Abbazia di Roti. Per raggiungere la vallata ci sono due ingressi: o da Braccano attraverso la Gola di Jana o salendo fino alla croce posta in posizione panoramica lungo la strada del San Vicino, entrambe dal versante di Matelica. Io ho scelto la seconda ipotesi.

Lasciata la macchina in prossimità della croce in località Aia Maggiana si salgono i due tornanti successivi e s’imbocca la strada sterrata sulla destra. Nel punto in cui la strada inizia a scendere s’imbocca il sentiero alla destra della strada e in breve, dopo aver attraversato più ragnatele che in un film di Indiana Jones, si arriva al Sasso Forato. Si tratta di una formazione rocciosa costituita da un cunicolo tra due enormi massi. Attraversato lo stretto passaggio si prosegue lungo il sentiero fino ad una strada sterrata. Da qui seguendo l’indicazione si prosegue sulla sinistra e superata una recinzione si arriva ai resti di alcune case. A questo punto si scende sulla destra delle case fino alla Fonte dell’Olmo. Proseguendo oltre la fonte prendendo il sentiero sulla destra si scende nel bosco verso il fosso di Braccano. Lungo la discesa s’incrocia il sentiero che porta all’imbocco superiore della Bocca de Pecu. Ma poichè la gola è nella sua parte iniziale franata è preferibili entrarvi dal fondo e risalirla finchè è possibile. Quindi a questo punto è il caso di proseguire nella discesa ripida nel bosco. In fondo alla discesa si incontra il Fosso di Braccano che è necessario risalire per alcuni metri fino all’imbocco della gola. La forra della Bocca de Pecu è un luogo decisamente suggestivo: strettissima e buia poichè il sole non riesce a filtrare. In alcuni punti le pareti quasi si toccano, risalendo bisogna prestare attenzione a dove si mettono i piedi in quanto i massi del fondo sono instabili e scivolosi.

Il piano era quella di entrare nella gola, percorrerla per alcuni metri fino alla parte franata e tornare indietro per dirigermi verso la Gola di Jana e l’Abbazia di Roti ma una volta entrato mi sono fatto prendere dall’entusiasmo e sono andato decisamente oltre i primi grandi massi caduti. A questo punto le scelte possibili erano tornare indietro sulle scivolose pietre fino al fosso di Braccano o provare a risalire otre la frana fino a raggiungere l’altro sentiero incrociato in precedenza. L’avvicinarsi di un temporale e la poca voglia di percorrere quella stretta e scivolosa forra in discesa mi ha convinto a proseguire.  Mi sono perciò trovato ad affrontare una salita che a tratti diventava una vera arrampicata su pietre umide e instabili. Dopo diversi metri di salita decisamente pericolosa e impegnativa sono riuscito a ritornare sul sentiero del ritorno. Il temporale incombe… la Gola di Jana e l’Abbazia di Roti saranno per la prossima volta.

L’attraversamento della gola è una cosa decisamente pericolosa e non adatta a tutti quindi sconsiglio chi non abbia già una buona esperienza in simili ambienti di cimentarsi.

 

Indirizzo: Unnamed Road, 62024 Matelica MC, Italia

Lat: 43.301010413616254

Lng: 13.053788546093756

Indirizzo: Unnamed Road, 62024 Matelica MC, Italia

Lat: 43.301010413616254

Lng: 13.053788546093756