La Valle di Salmaregia corre parallela all’Appennino, unendo la vallata del fiume Potenza a quella del Fiume Giano tra i comuni di Fiuminata, Nocera Umbra e Fabriano. Prende il nome dal castello di Salmaregia che domina una vallata puntinata di borghi, rocche, eremi ed abbazie.
Il nome del castello starebbe prorio ad indicare il “corpo del Re”. Infatti secondo la leggenda proprio qui sarebbe sepolto il corpo di re Ottone III di Sassonia insieme ad un favoloso tesoro. La verità storica probabilmente è diversa ma non troppo lontana dalla leggenda. Secondo gli scritti infatti re Ottone III morì a Paterno, località non distante da questa vallata ed è probabile che proprio a Salmaregia il corpo venne bollito, com’era usanza dell’epoca, in modo da poter riportare le ossa in patria. Probabilmente il resto delle carni venne sepolto proprio in questo luogo.
Questa zona in passato ebbe comunque una grandissima importanza, sia perchè si trattava di una via di transito molto contesa sia per la presenza in quest’area dei seguaci di San Romualdo. Le tracce di questa storia illustre sono ben visibili, oltre che nel castello di Salmaregia nei resti delle rocche di Orve (piuttosto rimaneggiata) e Santa Lucia, posizionate porprio all’incrocio con la valle del Potenza.
Un altro luogo che porta un nome che per assonanza è stato ricondotto alla storia di Re Ottone è il borgo di Campottone, una manciata di case stretta intorno alla bella chiesetta di San Domenico. In realtà il nome del paese non deriverebbe da Ottone ma da “Attone“, nome prorio pittosto comune tra i Conti di Nocera che in passato dominavano questa zona. Poco sopra il paese la Romitella in stile romanico dedicata prima a San Michele Arcangelo poi al SS. Crocifisso era un tempo parte della rocca dei Tangani oggi perduta.
La vita religiosa invece era incentrata intorno all’importante abbazia di San Biagio in Caprile, nei pressi del paese di Campodonico. Da questa sede dipendevano le molte chiese disseminate nei borghi e alcuni eremi come la stessa Romitella o la graziosa Pieve di Colle. L’abbazia oggi appare parzialmente rimaneggiata: si conserva la chiesa seppur quasi completamente spogliata degli affreschi staccati per essere conservati nella Galleria Nazionale delle Marche in una sala completamente dedicata al “Maestro di Campodonico“. Il resto della struttura invece è stato stravolto da un insensato progetto di restauro per la creazione di un ostello che praticamente non è mai stato aperto.
Risalendo la valle di Salmaregia verso Fabriano il paesino di Belvedere offre un’ottima visuale dell’intera zona. Completamente restaurato dopo il terremoto del 1997 oggi è costituito quasi esclusivamente da seconde case che restano purtroppo vuote per gran parte dell’anno. Continuando ancora verso Fabriano invece il borgo di Cacciano è animato da numerosi murales, anche di grande dimensione che rappresentano la natura circorstante e alcuni personaggi del luogo. Le pitture, realizzate da vari artisti sono finanziate dal circolo locale che ne cura anche il peridico restauro.
Se i paesi e le chiese raccontano il passato glorioso della valle di Salmaregia, oggi è principalmente la natura ad attrarre i visitatori: numerosi sentieri, da percorrere a piedi o in mountain bike, conducono attraverso i fitti boschi fino alle cime delle montagne circostanti incrociando cammini francescani e percorsi della transumanza. Sul versante maceratese il Monte Giuoco del Pallone rappresenta una delle vette più panoramiche del circondario. Chiamato così per la conformazione della sua vetta che forma un circo che ricorda vagamente uno stadio è raggiungibile salendo da San Biagio in Caprile e percorrendo un anello non troppo difficoltoso.
Sull’altro versante l’altopiano di Monte Alago è un punto di partenza ideale per moltissime escursioni sui monti di Nocera Umbra. Dal lato di Fabriano invece i sentieri dell’Anello di Giano portano a visitare la vallata del fiume con le sue spettacolari cascatelle a, attraverso il borgo di Cacciano e la salita al Monte Rogedano, conducono fino al suggestivo eremo di Santa Maria in Valdisasso nella Valleremita.
Un territorio così ricco non poteva non rispecchiarsi nella gastronomia locale: prodotto simbolo è sicuramente l’Agnello di Campodonico, massima espressione dell’allevamento della Pecora di Razza Fabrianese che in questa zona, grazie ai foraggi naturali è caratterizzata da un’eccellente qualità delle carni.
Non lontano dalla valle di Salmaregia qui poi vengono prodotte altre tipicità non a caso segnalate come Presidi Slow Food come il Fagiolo di Laverino o Salame di Fabriano. Prodotti di nicchia di altissima qualità che proprio da questo territorio traggono la loro unicità. Insieme a questi prodotti vanno gustate anche le ricette tradizionali come i “Surci” di Campodonico: una pasta a base di acqua e farina che dopo una breve lievitazione viene lavorata fino a formare degli “spaghetti” corti e tozzi che somigliano appunto alle code dei topi (surci in dialetto). Sempre in questa zone viene prodotto uno dei dolci tipici più gustosi delle Marche: la Crescia Fogliata di Fiuminata, realizzata a partire da una sfoglia sottilissima arrotolata e farcita con frutta secca, mele, uva passa e cannella.
Il territorio fabrianese poi è imprescindibile dal suo prodotto più famoso al mondo: la carta. Una lavorazione artigianale che ancora resiste in alcune botteghe portata avanti con passione da maestri cartai e rilegatori custodi di un sapere antico. Entrare in una delle antiche botteghe è come fare un tuffo nel passato tra strumenti e gesti che sembrano appartenere ad un epoca lontana. Pezzi unici il cui valore va molto oltre il semplice prezzo.
La valle di Salmaregia è un territorio poco conosciuto ma tutto da scoprire, una meta ideale per un fine settimana fuori porta o una vacanza adatta a tutti all’insegna della natura e della storia.
Dormire e Mangiare:
Hotel Pineta a Campodonico: nella tranquillità della Pineta offre camere confortevoli e silenziose con anche la possibilità di dormire negli chalet in legno realizzati vicino al bosco per un soggiorno in totale privacy e relax. L’hotel dispone , di una piscina e campo da tennis all’aperto e di un servizio di assistenza e noleggio bike. La struttura inoltre propone diversi sentieri ben segnalati che partono proprio dall’hotel per raggiungere punti panoramici e luoghi d’interesse. Il servizio di navetta infine offre la possibilità di trasferimenti e collegamenti con Fabriano e altre mete dei dintorni. Il resto lo fa la meravigliosa accoglienza della famiglia Isidori che gestisce con amore la struttura realizzata dal capostipite della famiglia “Nonno Checchino” negli anni sessanta.
Il ristorante dell’Hotel propone una cucina molto legata alle tradizioni e ai prodotti d’eccellenza del territoroi come l’agnello, i legumi, funghi e castagne. Qui è possibile gustare, davanti al camino i piatti tipici della cultura agro pastorale di questa zona dell’appennino come la pasta fresca, le zuppe e la carne locale. Il tutto accompagnato da una ricca cantina con il meglio dei vini dell’entroterra maceratese e anconetano. Inoltre dispone di tre ampie sale per banchetti o eventi di genere.
Dove Acquistare:
Azienda Agricola Carsetti: nelle campagne di Fabriano realizza oltra al salame tipico prosciutti e insaccati con la carne dei propri maiali allevati nel territorio circostante. Su ordinazione sono disponibili anche pacchi di carni suine.
Forno “La Casa del Pane“: nel centro di Fiuminata (loc. Massa) un tipico forno di paese che propone pane e dolci tipici come la Crescia Fogliata.
Carta e Cuioio: nella loro bottega nella frazione di Argignano Emiliano Scattolini e il maestro cartaio Luigi Mecella producono carta fatta a mano e oggetti di pregio in cuoio e cartapesta. Libri, stampe, carta filigranata e altri pezzi unici frutto della passione e della maestria artigiana.
Indirizzo: Vocabolo Salmaregia, 06025 Nocera Umbra Perugia, Italy
Lat: 43.194705
Lng: 12.859181
Indirizzo: Vocabolo Salmaregia, 06025 Nocera Umbra Perugia, Italy
Lat: 43.194705
Lng: 12.859181