La luce lunare era così forte che le facce dei due mi si rivelarono con straordinaria vivezza e le loro espressioni inorridite erano più sconvolgenti della silente e spettrale figura dell’Ignoto. La scena gli ritorno alla mente, nella sua piccola stanza a Norwood, con ogni suo dettaglio chiaramente marcato come in quella notte in cui accadde per la prima volta. Eduard Mac Gregor me lo aveva ripetuto piu’ volte che qui capitavano cose strane e sebbene gli occhi spaventati di Alex Panzichall suggerivano molto piu’ delle parole ,stentava a credergli. I tre giovani apparvero dalla nebbia con un aspetto burbero apparentemente stanchi, con abiti polverosi e arrangiati, quasi a dare l’impressione di essere partiti in fretta, senza preavviso, forse a causa del maltempo.- Be’, allora – – andremo noi. – E facendo seguire l’azione alle parole, il primo prese con se gli otri vuoti e li porse ai suoi compagni perchè li attaccassero alle selle. Saremo di ritorno in tre giorni, andremo giù a sud seguendo il tragitto del cervo, fino ad arrivare nel mezzo delle montagne rosa dove l’acqua e il fuoco si mescolano negli alambicchi del Mastro Poli e la ci uniremo a Johnny Maso, Mr. Teroldego, Cavalier Pecora da Ravenna, il De Amicis da Milano detto il “Gioviale” e alla gente della SOMS. Alla fine del quarto giorno riempiremo i vostri otri dell’elisir di lunga vita e animati dalla sua forza torneremo a scacciare il fantasma che infesta il villaggio. Non disse altro Mr. Talisker, sali’ in sella, Eduard e Alex lo seguirono senza aprire bocca e cosi come era apparso il tartan dei Mackinnon scomparve nella nebbia…