I Racconti Dello Stomaco

Il mondo con gli occhi e la fame di un gastronauta

Incanti appenninici

C’è un posto che da parecchio tempo desidero visitare… desiderio purtroppo rimasto inesaudito nonostante la tentata visita di ieri. Sto parlando dell’enigmatica Rocchetta Mattei nel comune di Grizzana Morandi sull’appennino Bolognese. Da Bologna ci si arriva abbastanza velocemente percorrendo la statale Porrettana. Superato il paese di Vergato si prosegue in direzione Riola fino ad arrivare alla rocchetta, che ahimè è chiusa per restauro. Siamo riusciti ad ammirarla solo dal basso e già lo spettacolo è stato piuttosto interessante. La costruzione è relativamente recente (metà del 1800) ad opera del Conte Mattei, letterato, politico, medico autodidatta e fondatore della medicina elettromeopatica. La rocca sorge sui resti di una costruzione medioevale e richiama nelle architetture un mix tra stile medioevale e moresco. Il cortile interno riproduce fedelmente quello della fortezza di Alhambra di Granada, mentre un altro ambiente richiama la cattedrale di Cordova. Tutt’intorno vi è un parco con altre costruzioni minori.

Non potendo visitare il castello abbiamo proseguito inoltrandoci tra i monti fino al piccolo abitato di Scola. Un borghetto medievale in pietra perfettamente conservato e davvero suggestivo. Passeggiando per le strette vie si fa un salto nel passato, quando la vita su questi monti era dura e una legnaia ben fornita e una dispensa piena erano le unica possibilità di superare incolumi l’inverno.

Dopo tanto girovagare la fame prima o poi arriva… Non conoscendo un posto dove poter mangiare mi sono affidato all’istinto. La scelta è caduta su un locale vecchio stile sul lago Brasimone nel comune di Camugnano: Ristorante da Gilberto. Scritta datata, ingresso da locale del tempo che fu e tavoli strapieni. Buon segno. Ci fanno aspettare un po’ perchè la sala trabocca veramente di gente e appena si libera un tavolo ci fanno sedere. Il locale è grande, due sale che si sviluppano intorno a due grossi camini. Alle pareti c’è di tutto: collezioni di apribottiglie di ogni genere, vecchie bilance e altri oggetti che ricordano la vita passata delle vallate appenniniche.

Una targa ricorda che il ristorante ha da poco festeggiato i cento anni (1911-2011)…oltre un secolo portato bene tutto sommato…

Il menù è decisamente invitante: piatti tradizionali, ricchi di storia e calorie. Ci buttiamo sui tortelli ai funghi porcini, fatti a mano, sfoglia porosa e irregolare, ripieno abbondante come solo le donne emiliane sanno fare. Poi il coniglio ripieno: all’esterno il prosciutto croccante e all’interno il ripieno saporito e succoso…sparisce subito dal piatto. Io poi non so dire di no alla proposta di un’insalata di ovoli freschi con rucola e scaglie di grana…una vera droga.

Anche il vino della casa va giù che è un piacere, tutt’intorno il locale è un girone dei golosi e vediamo passare ogni sorta di prelibatezza.

Siamo talmente appagati e pieni che evitiamo il dolce…caffè e conto che a dispetto del pranzo risulta incredibilmente leggero.

Ripartiamo prima costeggiando il lago Brasimone poi attraversando i boschi intorno a Castiglione Pepoli imboccando la via del ritorno. Prima di imboccare l’autostrada in direzione Bologna facciamo una sosta all’Agriturismo  “Mulino degli Elfi” in località Baragazza. Scendiamo la ripida strada che dalla provinciale arriva fin nel fondovalle del torrente Setta. L’agriturismo è situato in un mulino ad acqua del 700 che conserva ancora le tre macine di pietra e il sistema di canalizzazione delle acque. Qui si può mangiare e dormire ma per noi stavolta è solo una ricognizione. Rimaniamo comunque colpiti dalla bellezza del posto. Il cane e i molti gatti convivono pacificamente insieme ad un gran numero di oche e anatre che vagano libere nei dintorni della struttura. Un bel prato e delle sdraio invitato al relax pomeridiano. Purtroppo una leggera pioggia invece ci consiglia di ripartire ma ormai il posto lo conosciamo e siamo sicuri che valga la pena tornare…

Poche curve ci riportano fuori da questo mondo incantato verso l’autostrada e poi giù fino a Bologna e alla vita di tutti i giorni…