I Racconti Dello Stomaco

Il mondo con gli occhi e la fame di un gastronauta

Il Tartufo di Acqualagna: un itinerario tra gusto e storia

Il Tartufo di Acqualagna è una delle eccellenze della gastronomia italiana. Nel piccolo centro dell’entroterra pesarese e nei dintorni si concentra una produzione di alta qualità di varie tipologie di tartufo che consentono un raccolto che dura praticamente tutto l’anno. Nella zona infatti, grazie alle particolari condizioni climatiche e alle diverse composizioni dei terreni, è possibile trovare ben 4 diverse varietà. Primo tra tutti il Tartufo Bianco, ma anche Nero Pregiato, Scorzone e il Bianchetto che fanno della cittadina alle porte del Furlo una delle capitali mondiali del tartufo da visitare in ogni periodo dell’anno sia per degustare questo eccezionale prodotto sia per conoscere lo straordinario territorio da cui nasce.

Ecco perciò un itinerario adatto a tutte le stagioni per scoprire Acqualagna e i comuni limitrofi.

Acqualagna

La visita non può che iniziare dalla capitale del tartufo ed in città è il caso di partire dal locale museo che attraverso video e postazioni interattive consente in poco tempo di addentrarsi nello straordinario mondo legato alla cerca e all’utilizzo del prezioso frutto dei boschi locali. Il museo del tartufo di Acqualagna, situato nella centrale piazza Matteotti è adatto a grandi e piccoli e fornisce tutte informazioni necessarie a capire come questo fungo ipogeo si sviluppa e viene poi raccolto. La produzione infatti è strettamente legata alla qualità dell’ambiente e l’intervento dell’uomo deve essere in stretto rapporto con la natura per non provocare danni irreparabili all’ecosistema. Nel museo inoltre una sezione particolarmente divertente racconta le apparizioni del tartufo nel mondo del cinema e della letteratura a testimonianza del mito che questo prezioso ingrediente ha sempre rappresentato nella cultura umana.  Nello stesso palazzo poi merita una visita la casa natale di Enrico Mattei, straordinario personaggio del 900 che diede un contributo fondamentale al boom economico post bellico fondando l’ENI e garantendo all’Italia gli approvvigionamenti energetici necessari alla ricostruzione. Nel museo sono presenti numerosi cimeli appartenuti all’imprenditore e diversi filmati d’epoca che raccontano la sua storia. Il territorio di Acqualagna però non si limita al tartufo ma racchiude importanti tesori naturali, storici e artistici. Partendo dal centro città  in pochi chilometri si raggiunge l’abbazia romanica di San Vincenzo al Furlo, proprio all’imbocco della gola dove in tempo sorgeva la città romana di Pitinum Mergens. Del monastero si hanno le prime notizie intorno alla metà del 900 ma l’aspetto attuale è in parte dovuto alla ricostruzione del 1200 a seguito di un incendio. L’interno a navata singola presenta il presbiterio rialzato e alcuni affreschi risalenti al 1400. La cripta è la parte più antica della struttura e conserva numerosi reperti provenienti dall’antico insediamento romano.

Da qui in pochi passi si entra nel territorio della Riserva Naturale della Gola del Furlo, un’area protetta che si sviluppa lungo il percorso del fiume e comprende i monti Pietralata e Paganuccio. Si tratta di una zona unica con un suo microclima e ambienti diversificati che nel tempo hanno favorito l’insediamento e lo sviluppo di numerose specie animali e vegetali, prima tra tutte l’aquila reale che nidifica proprio sulle aspre pareti della gola. Quello del Furlo però è anche un territorio fortemente influenzato dall’attività umana. Questa da sempre è stata una delle vie di transito principali per collegare l’Adriatico al Tirreno, qui infatti passa l’antica via Flaminia che in questo tratto ricalcava un precedente tracciato Etrusco. Il nome Furlo trae le sue origini proprio dalla galleria fatta scavare dall’Imperatore Vespasiano per facilitare il passaggio nella stretta gola. il cosiddetto “Forulum” da cui l’attuale nome. Questo tunnel lungo 38 metri è ancora oggi utilizzato e percorribile anche in auto. A fianco ad esso è visibile un precedente passaggio, forse di epoca etrusca lungo circa 8 metri. La modificazione più importante alla gola venne però apportata negli anni venti del ‘900 con la costruzione della diga idroelettrica e la creazione del lago. Questo intervento ha cambiato radicalmente l’aspetto della gola provocando anche la fine dell’attività erosiva del fiume Candigliano trasformandolo da un tumultuoso torrente di montagna ad un placido specchio d’acqua. Tutta la storia e l’importanza della riserva naturale è raccontata alla perfezione nel locale museo del territorio all’interno del quale sono visibili immagini d’epoca con la gola prima della diga e sono conservati reperti fossili e animali imbalsamati che raccontano l’evoluzione della natura in questo suggestivo luogo.

Fossombrone

Al di là della gola del Furlo, borgo di Fossombrone è ricco di testimonianze artistiche e architettoniche. I numerosi palazzi nobiliari che si affacciano sul corso raccontano di un passato prosperoso in gran parte dovuto alla presenza di Federico da Montefeltro e sopratutto del figlio Guidobaldo che dimorava stabilmente nella rocca della cittadina preferendo il clima mite rispetto alla più fredda Urbino. Della rocca oggi restano dei suggestivi ruderi che dominano la parte alta del paese con una splendida vista sulla vallata. Successivamente sotto il dominio dei Della Rovere la città crebbe ulteriormente conoscendo un periodo d’oro che durò fino al 1631 quando il territorio passò sotto il controllo dello Stato della Chiesa. Al periodo di dominio dei Della Rovere va ricondotta anche l’edificazione della chiesa di San Filippo Neri voluta dagli abitanti del luogo per celebrare la tanto attesa nascita di Federico Ubaldo della Rovere, erede della prestigiosa dinastia. L’esterno semplice con la facciata a capanna chiaramente incompiuta cozza con lo sfarzo degli interni decorati con ricchissimi stucchi in stile barocco. Ad impreziosire ulteriormente l’edificio contribuiscono le opere pittoriche di Giovanni Francesco Guerrieri. Tra i simboli di Fossombrone c’è poi il ponte della Concordia sul Fiume Metauro, realizzato intorno alla metà dell’1800, distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale e ricostruito poi nel 1947, si presenta con un’unica arcata che si specchia nelle acque tranquille del fiume formando l’illusione ottica di un cerchio perfetto. Non lontano dal ponte la Casa Museo Quadreria Cesarini è uno stupendo museo realizzato grazie alla donazione del notaio Cesarini, eclettico collezionista d’arte che ha raccolto nel corso degli anni importanti opere d’arte del 900. La collezione infatti annovera opere di  Giorgio Morandi, Marino Marini, Achille Funi e molti quadri di Anselmo Bucci, amico del notaio. L’intero palazzo poi conserva gli straordinari arredi d’epoca con le preziose finiture perfettamente conservate che faranno fare al visitatore un vero e proprio salto nel passato e nella bellezza.

Cagli

Seguendo il percorso della Flaminia da Acqualagna verso Roma si raggiunge Cagli, cittadina ricchissima di testimonianze storiche risalenti al periodo romano e legate all’antica via di comunicazione. Questi reperti sono custoditi nel ricco museo dedicato proprio alla via Flaminia e posizionato all’interno del palazzo comunale. Qui si possono osservare reperti che coprono un periodo che va dalla preistoria al medioevo tra cui capitelli, oggetti di uso quotidiano, vasellame e molte testimonianze dell’antica città romana di Cale. All’epoca tardo medievale risale invece l’imponente Torrione, progettato dall’architetto militare Francesco di Giorgio Martini, che rappresenta ciò che rimane della grande fortificazione che partendo dalla collina abbracciava parte della città attuale. Proprio dal torrione infatti parte un percorso sotterraneo che risale il colle raggiungendo quello che un tempo era il cortile interno della fortezza. Oggi è possibile vederlo solo in parte ma grazie ad un intervento di restauro a breve questo camminamento sarà interamente fruibile. Dal torrione si dipana il centro storico di Cagli con un susseguirsi di palazzi nobiliari e chiese che custodiscono inaspettati tesori dell’arte. Da visitare poi assolutamente lo splendido Teatro Comunale, realizzato nella seconda metà dell’800 e finemente decorato. Non lontano la chiesa di San Domenico racchiude al suo interno un affresco di Giovanni Santi raffigurante una Sacra Conversazione. Secondo la tradizione l’angelo sulla sinistra avrebbe le sembianze di un giovane Raffaello.

Dove Mangiare:

Agriturismo La Cerca – Loc. Massa – Cagli: alle falde del Monte Nerone La Cerca è un luogo dove sentirsi a casa coccolati dall’accoglienza e dalla cucina semplice e genuina di Alessandro e Luigina che nelle loro ricette riescono ad esaltare al meglio le qualità dei tartufi prodotti e raccolti dall’azienda agricola.

Ristorante il Lampino – Acqualagna: un pezzo di storia della ristorazione locale che da sempre lega il proprio nome a quello del Tartufo di Acqualagna. Il ristorante infatti è di proprietà della famiglia Topi, Paolo è un tartufaio di lungo corso impegnato nella difesa del prodotto di qualità e nel suo ristorante propone i suoi tartufi con i piatti realizzati dalla chef Susanna. Ricette tradizionali preparate con amore, un vero comfort food a base di tartufo.

Osteria Zanchetti – Fossombrone: una casa nel centro storico, pochissimi coperti e tanta qualità. Questa è la proposta dello Chef Luca Zanchetti. La sua filosofia si fonda sulla ricerca di materie prime di altissima qualità utilizzate con rispetto e inventiva per ottenere piatti che coniugano tradizione e innovazione in modo semplice e gustoso.

Dove Dormire

Agriturismo La Ferraia – Pianello di Cagli: una struttura adagiata nella tranquillità dei boschi ai piedi del Monte Nerone ricavata da un antico casolare ristrutturato con gusto e cura dei dettagli. Il luogo ideale per rilassarsi e godere della natura circostante o, quando il clima lo consente fare un tuffo in piscina circondati dal verde delle montagne. Tra i punti di forza c’è sicuramente la ricca colazione realizzata con prodotti locali e confetture fatte in casa al caldo del grande camino in pietra.

Dove fare acquisti

Cantina Mochi – Cagli: una piccola azienda a conduzione familiare che propone eccellenti vini rossi e bianchi che raccontano questo territorio. In particolare qui si esprime in modo eccellente l’Incrocio Bruni 54 un vitigno ottenuto dall’unione di Verdicchio e Sauvignon. Oltre a questo l’azienda propone un bianco con uvaggio trebbiano malvasia e tre rossi a base di sangiovese e merlot. La struttura, sulle colline tra Cagli e Acqualagna è dotata anche di un agriturismo dove è possibile pernottare.

Azienda Agricola La collina delle Fate: una realtà nata dalla passione della famiglia Berloni che su questa collina in posizione panoramica ha creato la sua cantina e l’annesso agriturismo. La produzione è incentrata sullo chardonnay  e sul pinot nero che qui, sfruttando il terreno calcareo, si esprimono al meglio producendo vini davvero notevoli. I prodotti di punta dell’azienda sono un metodo classico a base chardonnay e pinot e un elegante chardonnay affinato in barrique. L’offerta dell’azienda si completa poi con gli oli,  il raffinato agriturismo e la splendida struttura ricettiva.

Agriturismo La Cerca – Loc. Massa – Cagli: oltre ai tartufi freschi la Cerca propone oli e preparati esclusivamente a base di tartufo senza uso di additivi. Inoltre in azienda è possibile effettuare su prenotazione la “Truffle Experience” che comprende la cerca del tartufo in compagnia di Alessandro e i suoi cani e la degustazione del prodotto raccolto.

Società Agricola Il Sottobosco – Acqualagna: una ditta che ha legato indissolubilmente il suo nome al tartufo di Acqualagna e alla difesa del prodotto di qualità garantito dalla scelta di non utilizzare aromi chimici ma esclusivamente tartufo bianco e nero. I prodotti aziendali sono acquistabili presso il Ristorante Il Lampino.