Ci sono riti che hanno un fascino ancestrale, pagano, che ti coinvolgono perchè fanno leva sui sensi più primitivi e animaleschi. Il rito del fuoco: purificatore, propiziatorio. Questo è il fascino del “Cavallo di Fuoco” a Ripatransone. Il cavallo che esce nella trepidante attesa del pubblico, la piazza gremita, i primi giri del cavallo ancora “spento” in attesa che si scateni la follia. E poi il buio e un lampo improvviso e la corsa ha inizio! Contro ogni logica il pubblico si getta verso il cavallo a caccia delle scintille propiziatorie. La piazza è in delirio si accendo razzi, girandole, fontane pirotecniche che illuminano a giorno. Tutto corre in cerchio col cavallo, tutto è fuoco, boati, grida. Poi ad un tratto, come era iniziato, tutto finisce, di colpo si ritorna al presente, all’epoca della ragione ma con un’emozione nel cuore.