I Racconti Dello Stomaco

Il mondo con gli occhi e la fame di un gastronauta

Il Neocolonialismo dei Wafer

E’ di oggi la notizia dell’accordo tra Loacker e i proprietari dei terreni agricoli per l’impianto di circa 70 ettari di noccioleti la cui produzione sarà destinata all’industria alimentare. Il tutto con l’appoggio e il benestare della  Coldiretti che si è fatta promotrice dell’iniziativa.

Come stanno le cose in pratica?

L’agricoltore che stipula un contratto si vincola all’azienda per 15 anni. Il costo d’impianto del noccioleto, circa 6900 euro/ettaro (fonte Cronache Maceratesi) lo deve sostenere l’agricoltore con un mutuo in banca. La resa è di circa 20 quintali di nocciole per ettaro che l’azienda si impegna a ritirare totalmente per i quindi anni del contratto ad un prezzo medio di 2,50 euro.

A questo punto sorgono dei dubbi:

Le nocciole hanno bisogno di irrigazione nei mesi estivi quindi cosa succederà in caso di anni siccitosi tipo il 2017?

Se il prezzo sul mercato dovesse crollare chi garantirà l’introito per gli agricoltori?

Finiti i 15 anni di contratto cosa succederà l’azienda continuerà a ritirare il prodotto? A che prezzo?

Questi sono gli interrogativi più tecnici ai quali si uniscono quelli etici:

Ha senso stravolgere un’agricoltura d’eccellenza per far posto ad una monocultura?

Che fine farà la biodiversità agricola locale?

A mio avviso il problema principale sta nel fatto della perdita del controllo della filiera da parte degli agricoltori che da artefici delle proprie fortune finiscono per diventare un semplice ingranaggio di una catena di montaggio. Fin’ora ogni agricoltore ha potuto scegliere cosa coltivare, a chi venderlo, se immettere sul mercato la materia prima o se trasformarla. Tutto questo ha favorito la nascita nel nostro territorio di tante aziende di qualità alcune delle quali negli anni hanno raggiunto con i propri prodotti trasformati riconoscimenti a livello internazionale. Con questo accordo a mio avviso si torna indietro di anni, al periodo in cui i nostri campi erano destinati alle costivazioni di barbabietole per la trasformazione negli zuccherifici. Una storia nota che è finita molto male con la chiusura degli zuccherifici e la fine della filiera. In quel caso l’impatto sui produttori agricoli venne mitigato dalla stagionalità della coltivazione delle barbabietole. Cosa succederà con le nocciole che impiegano 5 anni per entrare nel pieno della produttività e 10 anni per l’ammortamento dei costi d’impianto.

Cosa succederà in caso di trasferimento all’estero o chiusura della Loacker? Cosa succederà se finiti i 15 anni l’azienda troverà più conveniente acquistare il prodotto base da altri paesi?

Io alcune risposte le ho immaginate ma lascio a voi trarre le conclusioni.