I Racconti Dello Stomaco

Il mondo con gli occhi e la fame di un gastronauta

Da Mondovì a Vicoforte fino alla Valcasotto

Mondovì, in provincia di Cuneo, è una delle porte d’accesso alle Alpi Marittime ma il suo territorio racchiude importantissimi tesori architettonici e artistici e notevoli testimonianze dell’epoca sabauda. Un itinerario dal borgo di Mondovì fino alla Valcasotto è l’ideale per calarsi pienamente nella storia di questi luoghi nel tempo di un weekend.

Si parte dalla cittadina il cui nome deriva Mons (montagna) e Vicus (villaggio). Il centro storico è diviso in due zone: la parte bassa, con il quartiere di Breo e la città alta con il borgo denominato Piazza a dominare la valle dalla vetta del Monte Regale. Le due aree sono collegate dal 1886 da una funicolare che, dopo il restauro e l’ammodernamento del 2006, garantisce un servizio comodo e panoramico.

Nella zona di Breo merita una vista la chiesa dei santi Pietro e Paolo la cui facciata culmina col famoso “moro”, un automa meccanico che impersona una tradizionale maschera del borgo e segna le ore battendo sulla campana.

Nella città alta invece si viene accolti dal “salotto” di Piazza Maggiore sulla quale sio affacciano i palazzi nobiliari con le loro facciate affrescate e la Chiesa della Missione. Con una breve passeggiata si possono poi raggiungere la Cattedrale di San Donato il Parco del Tempo con le sue meridiane e la Torre Civica. Da qui si può ammirare uno splendido panorama che spazia sull’intero arco alpino dal Monviso al Monte Rosa.  Sempre nella città alta è possibile visitare due musei che rappresentano due eccellenze del passato Monregalese: il Museo della Stampa (a Mondovì fu stampato il primo libro in Piemonte) e il Museo della Ceramica ricordo di un’industria ormai scomparsa. Mondovì infine è anche nota come la Città delle Mongolfiere, ospita infatti numerose manifestazioni legate ai palloni aerostatici ed è anche possibile prenotare voli turistici.

Dalla città in pochi chilometri si raggiunge quello che è uno dei pricipali complessi religiosi del Piemonte: il Santuario della Natività di Maria di Vicoforte. Quello che si nota fin da subito, arrivando nel piccolo paese tra la collina e la montagna, è la dimensione quasi spropositata del Santuario dominato dall’enorme cupola ellittica, la più grande al mondo di questa particolare forma. Proprio la cupola è il luogo in cui è possibile vivere una visita avventuro e decisamente fuori dal normale. Infatti grazie al progetto Magnificat dell’Associazione Kalatà è possibile salire all’interno della struttura fino ad ammirare da vicinissimo gli stupendi affreschi a circa 60 metri da terra. Il percorso attraversa le strette scale elicoidali e alcuni passaggi esterni fino all’intercapedine sotto al tetto di rame e alla lanterna. Dotati di caschetti e imbragature, accompagnati da una guida, si percorrono passerelle e camminamenti utilizzati in generale solo per le manutenzioni e si scoprono i segreti del santuario e della sua ardimentosa costruzione ad opera dell’architetto Francesco Gallo. Durante la visita si possono inolte identificare i vari interventi di restauro che hanno consentito a questa straordianaria opera di giungere intatta fino a noi. Ovviamento il percorso non è adatto a tutti dato che si affrontano molti scalini e spazi strettissimi oltre a qualche passaggio decisamente poco adatto per chi soffre di vertigini o claustrofobia.

Il viaggio da Mondovì ai monti prosegue risalendo la Valcasotto nota per la presenza dei locali di stagionatura di uno dei più noti affinatori di formaggi italiani: l’azienda Beppino Occelli. Per questo borgo di Pamaparato di Valcasotto è noto anche come il paese dei Formaggi. Qui è possibile visitare i locali sotterranei dove vengono affinati alcuni dei più importanti formaggi piemontesi e ovviamente è possibile assaggiare a acquistare.

L’itinerario si conclude in un luogo ricchissimo di storia che tuttavia è ancora oggi poco conosciuto: il Castello Reale di Valcasotto a circa 1000 metri di quota nel comune di Garessio. Si tratta di una delle residenze estive più amate dai Savoia che la abitarono fino al 1881. Poi la struttura passò poi in mano a vari proprietati e dopo anni di quasi totale abbandono è stata acquistata dalla Regione Piemonte e, dopo un accurato restauro tutt’ora in corso, è possibile visitarla e conoscerene la storia con visite guidate su prenotazione.

Il Castello nasce in realtà come Certosa, la prima in Italia, fondata nell’XI secolo da San Bruno durante il suo viaggio dalla Grande Chartreuse a Roma. Dapprima qui nascquero 8 capanne abitate dagli eremiti (dal toponimo “Otto Case” deriva il nome Casotto), poi a causa del prestigio acquisito si sviluppò il convento (oggi scomparso) e la parte dedicata alla foresteria. Propio questa parte, insieme alla cappella, venne ricostruita dai Savoia al loro insediamento nel 1837.  I primi lavori si devono a Carlo Alberto che trasformò questo luogo in un castello di caccia e residenza estiva ma fu Vittorio Emanuele II che legò a questo sito il suo nome in modo indissolubile, qui infatti trascorse molte estati con i suoi 5 figli. Il Re amava questi monti e lo si poteva trovare spesso a passeggio o intento a trascorrere momenti spensierati con gli umili abitanti del posto. Si narrà anche che in più di un’occasione, non riconoscito dai suoi sudditi, si intratteneva con loro aiutantoli nei duri lavori manuali.

Di quell’epoca il castello conserva ancora parte del mobilio che contrariamente a quanto si possa pensare era piuttosto semplice. Qui infatti lo sfarzo dei luoghi di rappresentanza lasciava il posto alla sobrietà della vita familiare. La residenza ebbe infatti un uso esclusivamente privato non fu mai utilizzata per ricevere ospiti ufficiali.  Il castello di Valcasotto era un luogo di pace e tranquillità la stessa atmosfera che ancora oggi si respira passeggiando nel suo cortile o attraversando i lunghi corridoi della residenza.

L’itinerario da Mondovì a Vicoforte e alla Valcasotto racchiude in sè moltissimi aspetti del Piemonte: i borghi ricchi di storia, l’arte, la fede e le vicende dei Savoia senza ovviamente dimenticare i  grandi formaggi. Un percorso ideale per un weekend inedito adatto ad ogni stagione.

 

Indirizzo: Mondovì, Cuneo, Italy

Lat: 44.390028

Lng: 7.820472

Indirizzo: Mondovì, Cuneo, Italy

Lat: 44.390028

Lng: 7.820472