I Racconti Dello Stomaco

Il mondo con gli occhi e la fame di un gastronauta

Cucine da Incubo

Va bene dire “cucina casereccia” e “trattoria” ma a volte è troppo. Anzi a casa con ai fornelli una persona totalmente negata saremmo stati sicuramente meglio. Ieri sera ci è andata proprio male… Ci siamo trovati, in un ristorante maceratese su consiglio di amici e a dir la verità anche le recensioni di Trip Advisor (che non è la bibbia me spesso ci prende) erano buone. Ci siamo affidati ai consigli del titolare e abbiamo ordinato gli spaghettoni all’amatriciana, la specialità della casa. Da subito è stato chiaro che non si trattava di un ristorante stellato ma trovarsi i tovaglioli macchiati e il bagno senza sapone per le mani faceva già presagire il peggio. E infatti peggio è arrivato. Tralasciando la qualità del vino, in linea con molte stamberghe del circondario, il capello (?) trovato da Giulia nell’antipasto e la scarsissima professionalità del “cameriere” la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il primo piatto e i famosi e raccomandatissimi spaghettoni! Una sorta di colla, scotti fuori e duri dentro (impossibile ma vero). Peccato perchè il sugo sarebbe stato anche buono ma la pasta così era veramente immangiabile. Mai avrei creduto di trovare una pastasciutta così pessima in Italia. Intimorito da ciò non ho osato ordinare altro e ho passato il resto della serata osservando le bizzarre usanze del locale come quella di vedere il titolare-camereire attraversare la sala con un gatto in braccio, uscito non si sa bene da dove (forse dalla cucina e forse il capello trovato da Giulia nell’antipasto non era un capello). Oppure l’altra bella scena con il solito titolare che brandendo uno scampo improvvisava scende di ventriloquio e teatro delle marionette con il crostaceo. Finita così la cena spettacolo abbiamo pagato il nostro  conto (neanche tanto economico) e ovviamente sprovvisto di ricevuta come usanza tipica del posto e ce ne siamo andati con il solenne giuramento di non rimettere piede nello sciagurato “ristorante” (il virgolettato è d’obbligo).Viene da chiedersi come certi “ristoranti” riscuotano successo ma soprattutto mi chiedo come certi posti superino i controlli di legge…  Chiudo citando il buon vecchio Dante che è datato ma in questo paese va sempre di moda:

“Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di province, ma bordello!”