La Ciociaria è un ampio territorio che si estende nella provicia di Frosinone, un’area ricchissima di storia e testimonianze fin dai tempi antichi. In questa zona infatti i romani iniziarono la loro espansione a danno delle popolazioni locali degli Erniti, Ausoni, Volsci e Sanniti.
Il passaggio dei Romani ha lasciato un chiaro segno nelle cittadelle fortificate e nelle maestose mura tutt’ora visibili in molti borghi della zona. Ad iniziare dalla cittadina di Alatri dove è a tutt’oggi visibile l’antica acropoli circondata dalle maestose mura megalitiche risalenti al primo secolo a.C. e costituite da enormi massi perfettamente assemblati senza l’utilizzo di cemento o altri leganti. Sulla cinta muraria si apre la Porta Maggiore sormontata dall’enorme architrave che ancor oggi testimonia la maestria dei costruttori del tempo. L’acropoli oggi è dominata dalla Cattedrale di San Paolo, realizzata sul finire del 700 sui resti di un tempio dedicato a Saturno. Nel centro storico inoltre meritano una visita la Collegiata di Santa Maria Maggiore costruita in stile Romanico Gotico e la chiesa di San Francesco che conserva l’enigmatico affresco del Cristo nel labirinto.
A pochi chilomentri un’altra acropoli svela le lontane origini del borgo di Arpino, luogo natale di Cicerone. Qui infatti le mura ciclopiche di Civitavecchia svettano sulla cittadina. L’ingresso alla città murata avviene tramite una porta scea (con accesso parallelo alla cinta muraria anzichè perpendicolare) costituita da un imponente arco a sesto acuto, ultimo esempio di questa architettura rimasto nella zona meditarranea. Dalla porta si arriva alla cosiddetta “Torre di Cicerone” dalla quale è possibile ammirare il panorama verso il borgo e le campagne della Ciociaria fino ai vicini Monti Ernici. Il resto del paese, di origine medioevale si estende lungo un crinale che culmina col castello Ladislao, oggi sede della fondazione intitolata allo scultore Umberto Mastroianni. Molto piacevole è una tmososta nella piazzetta dove tra bar, mercati e un sano chiasso sembra quasi di essere nella classica rappresentazione hollywoodiana di un qualsiasi paesino italiano.
La città di Isola del Liri, nella valle sottostante è nota per una singolarità: il suo centro storico si sviluppa su un isolotto nel mezzo del corso d’acqua che dividendosi forma due salti di circa trenta metri: la Cascata Grande e la Cascata del Valcatoio. Mentre la prima è altamente spettacolare ed è diventata il simbolo del paese, la seconda ha una portata d’acqua limitata a causa delle captazioni che sfruttando il dislivello alimentavano gli insediamenti industriali del XIX secolo. Qui infatti, la forza motrice dell’acqua consentiva l’attività di cartiere e lanifici che contribuirono alla ricchezza del paese fino alla seconda metà del secolo scorso quando le attività industriali subirono un definitivo declino a tutt’oggi riscontrabile nello stato di abbandono di alcune aree del borgo. A dominare la città e le sue cascate svetta il Castello Boncompagni realizzato intorno al 1100 e successivamente ammodernato fino ad assumere l’attuale forma di palazzo fortificato databile al 1600.
La cittadina con la storia più interessante della Ciociaria è senz’altro Anagni, conosciuta anche come la città dei Papi per aver dato i natali a ben 4 pontefici: Innocenzo III, Alessandro IV, Gregorio IX e Bonifacio VIII. Inoltre è nota anche per l’episodio conosciuto come “lo schiaffo“. La presenza papale si respira in tutto il centro storico in cui si susseguono i palazzi nobiliari e le archietture religiose.
Sicuramente l’edificio più interessante è il complesso della Cattedrale che si erge, in stile romanico, nella parte più alta della città e rappresenta un vero e proprio scrigno di arte medioevale. La sua costruzione, iniziata per volere del vescovo Pietro da Salerno risale al 1100 e inglobò al suo interno delle strutture romane preesistenti come l’antico Mitreo del primo secolo trasformato nella cappella dedicata a San Thomas Becket e che conserva ancora la tipica forma a “barca rovesciata”. La visita al complesso avviene grazie ad un’audio guida digitale disponibile su telefono che guida il visitatore alla scopera dei vari ambienti: dalla Biblioteca alle Sacrestie fino alla chiesa e alla parte più affascinante del percorso: la meravigliosa Cripta di San Magno, completamente ricoperta di pregiati affreschi che le sono valsi l’appellativo di “Cappella Sistina del Medioevo“. Tra i dipinti il più particolare è sicuramente quello che raffigura un diagramma della Teoria degli Elementi tratta dal Timeo di Platone in cui l’uomo, al centro con intorno i cicli della vita umana e i temperamenti dell’animo associati alle stagioni e ai quattro elementi.
Oltra alla Cattedrale in città spiccano il Palazzo della Ragione del 1163 e il Palazzo di Bonifacio VIII nel quale si sarebbe vericato il famoso episodio dello “schiaffo“.
La forte presenza ecclesiastica in Ciociaria è testimoniata anche dai monasteri: ad iniziare dall’imponente Certosa di Trisulti, fondata intorno all’anno mille da San Domenico da Sora e ampliata nel corso dei secoli. Conserva una farmacia del XVII secolo. Al momento putroppo non è visitabile a causa del contenzioso nato tra lo stato Italiano e l’Associazione Fondamentalista e Sovranista di Bannon alla quale era stato inspiegabilmente concesso l’uso del bene.
Le campagne della Ciociaria però sono anche note per le eccellenze enogastronomiche. In questo territorio infatti allevamento e agricoltura danno vita a straordianari prodotti le cui origini affondano in tradizioni antiche. Da non perdere sicuramente i primi realizzati con le paste tipiche come le sagne o i torcetti conditi sempre con i pecorini locali. Oppure i secondi a base di agnello, le mozzarelle e scamorze di bufala. In campo enologico invece il vitigno Cesanese del Piglio DOCG è il protagonista: un rosso che si fa apprezzare sia giovane, con intensi profumi fruttati e colore rubino intenso sia invecchiato con struttura più importante e adatto ad accompagnare piatti di carne rossa.
La Ciociaria è uno dei tanti luoghi in Italia che consevano la loro genuinità. Un’atmosfera autentica non ancora intaccata dal turismo di massa con tutti i suoi pro e qualche contro come la scarsità di strutture ricettive e servizi per il turista. Mancanze che comunque vengono ampiamente ripagate dallo spirito di accoglienza dei suoi cittadini e dalla bellezza dei suoi paesaggi.
Dove dormire: Anagni – B&B Centro Storico
Dove mangiare: Alatri – Ristorante Tre Grana