Ritornare a Castelluccio dopo il terremoto era una cosa che volevo fare da parecchio. Fin’ora non ero riuscito ad andare o forse non avevo avuto il coraggio di andare a vedere per paura di non trovare più quel luogo magico che conoscevo…
L’occasione è arrivata grazie a Luigi, agricoltore e ristoratore Castellucciano che mi ha proposto di accompagnarlo in una giornata di lavoro sui campi negli ultimi giorni di semina della lenticchia.
Così ci siamo trovati a Campi di Norcia e da lì in fuoristrada abbiamo proseguito su per la montagna. Arrivare a Castelluccio infatti è già un problema. La strada da Norcia è ancora bloccata a causa di frane e spaccature e per salire le alternative sono due: o un giro di circa 90 chilometri per Arquata (facendo un permesso speciale) o arrampicarsi su una scomoda pista che da Campi di Norcia attraversa la montagna. Anche la strada da Castelsantangelo sul Nera è chiusa ma questa lo è più che altro per motivi burocratici…
Il nostro Land Rover avanza senza grossi problemi nonostante il fondo malmesso e le pendenze che a tratti si fanno importanti, il panorama è stupendo: da un lato la piana di Norcia mentre dall’altro iniziano a fare capolino le vette dei Sibillini, sagome familiari e inconfondibili: il Monte Bove Sud, il Monte Porche e poi il Vettore con l’orrida cicatrice della faglia a solcare il versante Umbro. Al di sotto si apre improvviso il Pian Grande, i campi appena arati e le prime fioriture gialle al centro dell’altopiano, in fondo ecco Castelluccio.
Guardo il paese e non lo riconosco, il profilo del colle è cambiato: il campanile, il versante sud e gran parte delle case non esistono più. Più ci avviciniamo e più la devastazione si fa evidente. “La mia è quella lassù con la canna fumaria in rame, è una delle poche rimaste in piedi” dice Luigi. Riconosco a fatica la via dell’Agriturismo Lu Soccio che tante volte ci ha accolti con i suoi prodotti e i suoi piatti tradizionali. Luigi è un tipo tosto e non ha certo mollato: le attrezzature le ha recuperate con l’aiuto dei pompieri ed è riuscito ad allestire un camioncino per cucinare e continuare a lavorare. Ha piazzato il mezzo di fianco all’agriturismo di suo fratello Daniele. “Il Guerrin Meschino” che fortunatamente pur essendo inagibile ha subito danni lievi ed è in un punto lontano dai crolli più importanti. Così hanno “unito” le due strutture: si cucina nel furgone e si mangia nella veranda in legno dell’agriturismo. I clienti per ora sono pochi: i vigili del fuoco, qualche abitante che torna a recuperare le cose, gli alpini e gli agricoltori. Non è semplice ma Luigi e la sua famiglia non hanno intenzione di lasciare il paese. Ogni mattina salgono da Norcia per aprire il loro punto di ristoro e ogni sera ripercorrono la lunga strada verso casa.
“Devono riaprire le strade!” Dice. “Devono permetterci di ricominciare a lavorare!” Ecco cosa vogliono a Castelluccio. Vogliono che la gente torni perchè anche se il paese non c’è più tutto il resto è ancora lì! Le montagne, la natura spettacolare e la fioritura che sta per tornare, magnifica come sempre e incurante delle vicissitudini umane. I Castellucciani sono abituati alle difficoltà, questo non è mai stato un luogo facile da vivere. Luigi è cosciente del fatto che ci vorrà tempo per la ricostruzione: “Il paese lo ricostruiremo per i nostri figli, più bello e più sicuro di prima ma ora ci devono consentire di lavorare! Non vogliamo l’elemosina, vogliamo riavere la nostra dignità!”
E lavorare per lui significa poter arrivare ai sui campi senza dover percorrere 90 chilometri ogni giorno, non dover perdere tempo per i permessi e soprattutto poter riaccogliere i turisti a Castelluccio, anche solo con un camioncino, anche solo in una baracca. Questa è la gente dei Sibillini, abituata a fare non a parlare, allergica alla lentezza della burocrazia perchè consapevole che perdere anche solo un giorno può costare caro e distruggere le fatiche di anni. Perciò ho deciso che continuerò a tornare a Castelluccio anche se dovrò farlo quasi illegalmente anche se mi costerà chilometri io dai Sibillini non me ne andrò mai!
Indirizzo: 06046 Castelluccio PG, Italia
Lat: 42.8286009
Lng: 13.209004800000002
Indirizzo: 06046 Castelluccio PG, Italia
Lat: 42.8286009
Lng: 13.209004800000002