I Racconti Dello Stomaco

Il mondo con gli occhi e la fame di un gastronauta

#5borghidascoprire

Caldarola, Camporotondo, Cessapalombo, Belforte e Serrapetrona oltre il sisma

Cinque borghi da scoprire feriti dal terremoto ma non piegati con tanta voglia di ripartire e ancora tanto da offrire. Ecco cosa è stato il mini blog tour #5borghidascoprire  che ci ha portato a visitare un territorio che nonostante i danni del sisma conserva ancora un fascino unico e tante eccellenze da visitare e assaggiare. Un territorio fatto di tante persone che invece di abbattersi davanti alle difficoltà hanno deciso di rimboccarsi le maniche rimettersi subito all’opera per offrire al visitatore un esperienza memorabile.

Caldarola è la terra dei castelli. Per il momento però il più famoso Castello Pallotta cede il posto ai borghi del circondario in attesa di un veloce restauro. Borghi meno noti ma sicuramente ricchi di storia e fascino. Ad iniziare da Pievefavera: un presepe affacciato sul lago di Caccamo, circondato dai pregiati oliveti di coroncina, l’oro verde di Caldarola. Più in alto Vestignano e Croce che seppur con qualche ferita restano posti magici dove il tempo si è fermato.

Camporotondo è un comune piccolissimo, il centro abitato è tutto lì stretto all’interno delle possenti mura affacciato sulla valle del Fiastrone in uno dei punti più panoramici dei Sibillini. Probabilmente è osservando la splendida vista che si gode da qui che la famiglia veneta Giacomazzi, dopo aver viaggiato per mezzo mondo ha scelto di fermarsi qui e aprire un agriturismo biologico. “Al Respiro nel Bosco” è il sogno trasformato in realtà di Luca e Matilde che insieme ai loro figli Silvia e Tobias offrono un soggiorno immersi nella natura in una struttura ricavata da una casa colonica sapientemente recuperata e immune agli scuotimenti del terreno. Da qui insieme alle guide del parco organizzano passeggiate sui vicini Monti Sibillini o lungo i sentieri che percorrono le verdi colline del circondario. Nella loro azienda producono anche olio, vino, frutta e verdura che mettono a disposizione degli ospiti della struttura.

Cessapalombo è il più “sperduto” dei comuni della zona, aggrappato ad uno sperone di roccia stretto tra valle del Fiastrone e le prime cime dei Sibillini. Qui resistono gli ultimi carbonai che con i legnami dei boschi circostanti realizzano ancora (seppur saltuariamente) la cotta del carbone con una tecnica vecchia secoli. Punto di partenza ideale per escursioni a piedi o con gli asini sui sentieri che risalgono i monti o lungo la vallata.  Quello di Cessapalombo è un territorio aspro e difficile da raggiungere ma proprio per questo ricco di fascino e di prodotti d’eccellenza come i funghi di cui sono ricchissimi i boschi del circondario e poi i frutti di un’agricoltura quasi eroica: le lenticchie, i cereali di montagna, le confetture con i frutti dimenticati e il pregiatissimo zafferano. Tutti prodotti coltivati con fatica ed orgoglio dall’Azienda Agricola Biologica di Luigino Maurizi. Nata tanti anni fa dall’impegno di genitori e zii l’azienda oggi è gestita da Luigino e sua moglie Sara, entrambi poco più che trentenni che hanno scelto di vivere qui con i loro tre figli. Passione, grinta e tanta voglia di lavorare. Nelle loro parole non c’è pentimento nè sconforto ma solo la gioia di vivere e crescere i loro bambini in un posto unico. Vale davvero la pena avventurarsi sulla strada sterrata che da Villa di Montalto porta verso la Rocca di Col di Pietra per conoscerli e assaggiare i loro fantastici prodotti.

Belforte è una vedetta lungo la valle del Chienti, si vede bene dalla superstrada, arroccato e medioevale sembra distante anni luce dalla velocità della trafficata arteria stradale. Eppure dista solo pochissimi chilometri, 4 tornanti e si entra in una bolla temporale: la piazza, il bar del paese, la torre civica che scandisce un tempo che sembra scorrere più lentamente e a misura d’uomo. Negli anni passati il vecchio borgo si era praticamente spopolato in favore della parte bassa del paese, quella in pianura, vicina alla strada e ad un’illusione di benessere. Nell’ultimo periodo però si è assistito all’esodo inverso e molti sono tornati nel vecchio centro abitato alla ricerca di un’oasi di tranquillità. Ed è proprio questa la sensazione che si ha percorrendo le vie del paese.

Belforte però negli ultimi anni è anche sinonimo di formaggi, quelli prodotti dall’Azienda Di Pietrantonio che partendo da un piccolo allevamento di pecore nel giro di una ventina d’anni è divenuta una delle più importanti realtà casearie della provincia. Pecorino principalmente ma anche formaggi a latte misto e ultimo arrivato il Belfortino una sorta di Grana alla Maceratese. Oltre ai formaggi l’azienda produce carni suine che lavora ottenendo ottimi salumi. ciauscoli, coppa, lonza e addirittura mortadella e prosciutto cotto.

Serrapetrona sta lì placidamente cullato tra i monti in una sorta di benevolo abbraccio. Sarà stata la protezione di queste montagne o un terreno particolarmente favorevole ma è stato solo sfiorata dal sisma. Qui merita una visita Palazzo Claudi, sede dell’omonima fondazione voluta da Vittorio Claudi, ultimo discendente della famiglia originaria di Serrapetrona. Qui oltre al palazzo che conserva gli affreschi originali di Anna Claudi, madre di Vittorio è possibile ammirare la collezione Recchi che comprende oltre ottocento reperti tra fossili e manufatti di epoca preistorici, greci, egizi e piceni. Tra tutti il più incredibile è lo scheletro completo di un dinosauro di 75 milioni di anni.

La visita a Serrapetrona non può dirsi completa senza una sosta in una delle cantine che producono Vernaccia di Serrapetrona DOCG. Un vino spumante rosso prodotto esclusivamente in questo territorio ed solo con uva autoctona Vernaccia Nera di Serrapetrona. Si tratta di un prodotto d’eccellenza ottenuto con ben tre “vinificazioni”. Una parte di uva infatti viene raccolta e subito trasformata in vino.leggero e tannico. Il resto dell’uva raccolta viene invece messa ad appassire su graticci o cassette almeno fino a febbraio. Durante questo periodo l’uva viene continuamente controllata per eliminare eventuali muffe o acini rovinati che potrebbero compromettere l’intero raccolto. Con l’uva passita si ottiene un mosto molto concentrato che aggiunto al vino già realizzato in diverse percentuali (a seconda che si voglia ottenere uno spumante dolce o secco). In questo modo viene fatta ripartire la fermentazione in autoclave per ottenere la presa di spuma. Un procedimento lungo e complicato ma che da come risultato un vino straordinario per profumi e gusto. Tra i produttori la Cantina di Lanfranco Quacquarini è probabilmente la più piccola ma anche quella più ricca di storia.  Qui non è cambiato quasi nulla nelle tecniche di produzione fin da quanto negli anni sessanta Raffaele, padre di Lanfranco, intuì il valore di questo vino e iniziò a produrlo e commercializzarlo.

In definitiva 5 borghi con tanto da offrire e da scoprire: storia, cultura e natura ma anche il gusto delle eccellenze e uno stile di vita unico che fa di questi luoghi dei piccoli paradisi da preservare e valorizzare.

 

Indirizzo: Strada Statale 77 var della Val di Chienti, 62020 Caldarola MC, Italia

Lat: 43.15344550695283

Lng: 13.233106089379817

Indirizzo: Strada Statale 77 var della Val di Chienti, 62020 Caldarola MC, Italia

Lat: 43.15344550695283

Lng: 13.233106089379817