I Racconti Dello Stomaco

Il mondo con gli occhi e la fame di un gastronauta

10 Ristoranti in cui Morire Felici in Provincia di Macerata: edizione 2017

A grande richiesta torna la classifica dei ristoranti della Provincia di Macerata in cui dimenticare tutti problemi della vita e sprofondare in piatti ricolmi di ogni ben di Dio rigorosamente stracondito e senza risparmio di calorie. L’avvertenza è sempre quella: l’insindacabile e antidemocratico giudizio del blogger è personale…

10) RISTORANTE ISOLINA a Passo San Ginesio. Sosta obbligata lungo la vecchia statale 78. La cosa difficile di solito è ripartire a causa della violenza dei piatti e dal loro peso specifico. Se riuscite a sopravvivere ai primi la carne alla brace vi darà il colpo di grazia, il dolce poi è cosa per veri duri. Occhio al vino della casa si dice abbia effetti permanenti. Un consiglio? Cercate casa nelle vicinanze dato che non ve ne andrete più da qui…

9) AGRITURISMO PONTE DEGLI SCHIAVI a Camporotondo di Fiastrone. La sana cucina di campagna… I salumi fatti a casa con la focaccia, gli gnocchi, le tagliatelle, la carne alla griglia, il vino, il tiramisù…il pranzo che finisce a 4 di spade in giardino con i figli delle coppie degli altri tavoli che vi punzecchiano con un bastone credendovi morti…Cosa volere di più dalla vita?

8) CASAL VILLANOVA a Borgo Monticole di San Severino (quello dietro Pitino per intenderci). E’ come cenare a casa quando la nonna decide che siete sciupati e dovete mangiare di più. Il menù è sempre quello: focaccia, pizza, affettati, primi da ricostituente equino e tanta carne sulla griglia. Il vino della casa a volte lascia il segno (non solo nel bicchiere). La cucina si annerisce ogni anno di più e forse è proprio quello il segreto… Il prezzo è tra i più bassi della provincia e va ricordato sempre il motto del menù: “Più erba magni, più bestia diventi!”

7) TRATTORIA DA EZIO a Macerata. Un classico della cucina pesante e un locale porta orgogliosamente il peso degli anni. Qui la dieta non solo è impossibile ma è considerata un’eresia. Mirella, la proprietaria, cucina ancora come ai tempi della fame atavica. Qui lo strutto è la base per ogni buon piatto! Se le papere dovessero un giorno estinguersi i maceratsi e in particolar modo Mirella ne avrebbero parecchie sulla coscienza tra ragù per gnocchi e tagliatelle e quelle finite in umido o arrosto. Alla tradizione e allo stomaco non si comanda.

6)  DA LORE’ a Caccamo di Serrapetrona: Un’istituzione che da tempi antichi sfama gli stomaci più voraci della provincia. Se sei un grande mangiatore e non sei mai stato la Lorè allora non sei nessuno! La leggendaria carbonara è uno di quei piatti entrati nella leggenda. Attenzione perchè oltre alla carbonara vi propongono degli assaggi gratuiti tanto per aumentare il livello di difficoltà. Per chi avesse l’ardire di ordinare anche il secondo un semplice consiglio: allertate il pronto soccorso per una lavanda gastrica…non si sa mai…

5) AGRITURISMO DEGLI ALTI PASCOLI a Sant’Ilario sulla strada tra Fiordimonte e Fiastra. Prodotti locali e cucina tradizionale qui sono una garanzia come è una certezza che uscirete da qui con un comodo bauletto addominale da digerire schiantati su uno dei prati del circondario. Il conto non vi alleggerirà neanche troppo il portafoglio. Mi raccomando l’agnello qui non si rifiuta arrosto o fritto è sempre un dovere tanto poi c’è il mistrà che risolve ogni problema…

4) DA PIPPO E GABRIELLA a Sant’Angelo in Pontano. Ecco un altro posto dove le porzioni le portano con la carriola! Un buon posto dove portare la famiglia la domenica a pranzo facendo attenzione che il nonno non esploda per la quantità di cibo ingurgitata. Anche qua la tradizione la fa da padrone e la ciccia pioverà da ogni dove direttamente nel vostro piatto. Ovviamente il vino della casa contribuirà alla digestione o al collasso…dipende sempre dalla quantità, sia troppo che troppo poco poco può essere letale… Ma lasciate un po’ di spazio per i dolci tanto poi verso casa ci tornerete rotolando…

3) AGRITURISMO ROCCAMAIA a Pievebovigliana: Si sale a fatica fino alla rocca… si scende rotolando… Il cinghiale non manca mai nel piatto ma spesso anche lungo la strada. Come dire a chilometro zero. Di solito è accompagnato dalle sue amiche tagliatelle in un grande piatto…tranquilli non è il piatto da portata ma la porzione singola che comunque sfamerebbe una comitiva. Per arrivare al dolce occorre tempo, perseveranza e fede nei succhi gastrici.

2) TRATTORIA DA MARISA a Stigliano di San Severino. Non è facile da raggiungere ma una volta lì difficilmente riuscirete ad andare via. Sarete infatti zavorrati da alcuni chili imprevisti di tagliatelle, lepre e cinghiale oltre che da qualche litro di vino rosso di quelli che “più lo mandi giù… più stai mbriaco ovviamente”. E poi che fai la focaccia con i salumi nono la mangi? E la grigliata? E poi? Ecco e poi  ci sono tanti prati in cui svenire… Marisa non tradisce mai e la sua cucina da vera vergara marchigiana è un esperienza al limite del …”santa subito!”

1) DA ARMIDA ALLE CERVARE sulla strada tra Macerata e Montelupone. Ancora al top! Un pasto completo alle Cervare è una sfida per pochi. La maggior parte della gente getta la spugna dopo i primi. Ma se ve la sentite potete provare ad arrivare in fondo al menù. Ovviamente solo pochi ci riescono… Credo che Germano, il proprietario,  abbia da qualche parte una Hall of FAME, dove Fame sta per Fame, quella vera, atavica, tramandata da generazioni di contadini affamati che tutta sta roba la mangiavano in un mese…forse… La rivincita della campagna è servita!

Ovviamente se avete posti da suggerire in cui annientare il mio povero fegato sarò felice di immolarmi per la causa…