I Racconti Dello Stomaco

Il mondo con gli occhi e la fame di un gastronauta

10 Esperienze da non perdere sulle Alpi Apuane

Le Alpi Apuane sono una catena montuosa che si sviluppa a nord della Toscana tra le valli dei fiumi Magra a nord e Sechio a sud e che ha nel monte Pisanino la sua cima più levata con i suoi 1946 metri. Famose per le cave di marmo, sfruttate fin dall’antichità sono anche uno scrigno di tesori naturalistici, culturali e gastronomici tutti da scoprire. Ecco perciò 10 cose assolutamente da non farsi sfuggire durante una vacanza sulle Alpi Apuane.

1. Scalare il Pania della Croce: questa montagna, pur non essendo la più alta della Alpi Apuane con i suoi 1858 metri è sicuramente una delle più panoramiche. Situata pù o meno al centro della catena, la sua vetta offre un panorama a 360 gradi che va dall’Appennino al mare con una spettacolare vista sulla costa della Versilia e sulla riviera del Levante Ligure e che, nelle giornate più limpide spazia fino alla Corsica e all’Elba. La salita è piuttosto lunga ma non presenta particolari difficoltà se non qualche passaggio esposto nei pressi della vetta. Si parte dal paese di Levigliani per affrontare un dislivello complessivo di 1200 metri. Si può anche fare sosta al rifugio del Freo, situato nei pressi di Foce Mosceta a 1180 metri che dispone di camere e servizio ristorante attivo tutti i giorni d’estate. Nei pressi del rifugio vi è anche un’utilissima e provvidenziale fonte d’acqua fresca.

2. Visitare le cave di Marmo di Carrara: famose in tutto il mondo e attive fin dall’epoca romana queste cave rappresentano gioie e dolori per le Alpi Apuane. Se da un lato infatti hanno garantito lavoro e benessere in queste aree dall’altro hanno provocato un notevole danno paesaggistico e ambientale. La questione estrattiva è tutt’oggi oggetto di dibattito ma appare piuttosto chiaro che al momento non si possa fare a meno di continuare a scavare pur rispettando vincoli ambientali e paesaggistici. Una visita alle cave perciò è indispensabile per comprendere questi luoghi e la storia dei loro abitanti. Il modo migliore per farlo è con un giro organizzato in fuoristrada: l’unico modo per entrare nelle cave attive e raggiungere luoghi atrimenti inaccessibili ai turisti. Io ho optato per un giro con il Tau Tour Operator che realizza visite in cave attive anche durante i turni di lavoro. Durante il giro si scoprono le tecniche di lavorazione, le caratteristiche e i tantissimi impieghi del marmo di Carrara (alcuni vi sorprenderrano). Molto suggestivo è l’ingresso in una cava sotterranea tra enormi pale meccaniche e strade audaci con tornanti da brividi.

3. Gustare il Lardo di Colonnata: prodotto simbolo delle Alpi Apuane, il lardo, grazie al suo straodinario apporto energetico, era il cibo tradizionale dei cavatori. Oggi come un tempo viene stagionato in vasche ricavate da un unico blocco di marmo con l’aggiunta di sale e spezie. Il resto del lavoro lo fanno il tempo e il clima particolare di questa zona che unisce l’aria fresca di montagna alla brezza marina. Il risultato è strepitoso: un velo dolce e sapido che si scioglie in bocca. Per gustarlo si deve raggiungere il borgo di Colonnata ed entrare in una delle tante larderie del paese. La mia scelta è caduta sulla Larderia La Conca, un po’ fuori dal centro perciò in una zona più tranquilla e meno turistica. Qui seppu limitata dalle norme igieniche nella visita si può ammirare la stagionatura di questo prezioso prodotto tipico. Un altro modo inconsueto ma assolutamente gustoso per assaggiare il lardo è all’interno di una crepes, un abbinamento insolito ma davvero azzeccato. Il consiglio poi per chi vuole salire a Colonnata è di parcheggiare sotto al paese, nella zona della vecchia stazione ed incamminarsi a piedi lungo l’ultimo chilometro di salita. Salire in auto è praticamente inutile dato che si è costretti a complicate manovre sulla stretta stradina per arrivare poi nella piazzetta dove riuscire a parcheggiare ha le stesse probabilità di una vittoria al superenalotto.

4. Visitare i borghi di montagna: minuscoli, a volte sperduti, i borghi delle Alpi Apuane hanno però un fascino davvero particolare. Sono fuori dai classici itinerari turistici e rappresentano i luoghi più autentici del territorio. Ad iniziare da Stazzema, comune al centro della catena montuosa col suo borgo arroccato a ridosso del gruppo montuoso delle Panie. Un luogo che rievoca anche fatti tragici legati alla seconda guerra mondiale: qui infatti passava la Linea Gotica e la zona fu teatro di aspre battaglie testimoniate dalle postazioni militari in quota. Qui si verificò anche uno degli eventi più cruenti dell’intero conflitto passato alla storia come l’Eccidio di Sant’Anna di Stazzema in cui vennero fucilati dai nazifascisti 560 civile tra cui molte donne e bambini. Sull’altro versante della catena invece il borgo di Equi Terme nel comune di Fivizzano è famoso oltre che per le sue acque curative anche per la presenza di grotte abitate fin dall’epoca preistoria e visitabili su prenotazione. Non lontano invece il paese di Monzone si erge su uno sperone di roccia che domina una stretta valle ai piedi del Monte Sagro, passeggiando tra i suoi stretti e ripidi vicoli può capitare di incontrare qualche abitante, cicerone improvvisato, pronto a roccontare la storia del suo borgo.

5. Entrare nelle viscere della terra a Levigliani: questo piccolo paese, oltre che essere il punto di partenza per tante escursioni verso le Panie è caratterizzato dalla presenza dell’Antro del Corchia, uno dei percorsi ipogei più lunghi  d’Europa con oltre 70 km di percorsi conosciuti all’interno della montagna e molti altri ancora da scoprire. La visita alle grotte avviene grazie un bus navetta che, percorrendo la ripida e tortuosa strada raggiunge l’ingresso della grotta da cui parte un percorso pedonale sotterraneo di circa due chilometri. Durante la visita, accompagnati dalle guide è possibile ammirare enormi canyon sotterranei e straordinarie concrezioni dalle forme più curiose . La visita guidata comprende poi l’ingresso alle miniere di Argento Vivo, uno dei pochi luoghi al mondo dove è stato trovato mercurio allo stato liquido. Insieme agli accompagnatori si entra in un mondo sotterraneo fatto di stretti cunicoli dove si lavorava in condizioni estreme per estrarre il minerale altamente tossico senza alcuna protezione per i lavoratori. Queste miniere erano conosciute e sfruttate fin dall’epoca romana e vennero abbandonate per la scarsa resa solo nel ventesimo secolo quando si scoprirono altre località nel mondo dove l’estrazione risultava più conveniente.

6. Fare due passi lungo il lago di Isola Santa: il bacino artificiale è la cornice perfetta dell’incantevole borgo di Isola Santa.  La chiesa con l’imponente campanile e le case di pietra si specchiano sulla superficie dell’acqua creando uno scenario da favola. Dal paese parte poi un comodo sentiero che costeggia il lago arrivando a degli spiazzi dove si può prendere il sole o pescare in tutta tranquillità.

7. Attreversare il lago di Vagli in modo “insolito”: il lago artificiale è famoso per la presenza del paese sommerso di Fabbriche di Carregine che riappare ogni volta che l’invaso viene svuotato per manutenzione. Il lago però negli ultimi anni è diventato uan meta turistica anche per i modi insoliti con cui si può andare da una sponda all’altra. Il sistema più avventuroso è sicuramente utilizzando la “zipline” che contente di “volare” sul lago per una lunghezza di circa di 1500 appesi ad una fune. Più tranquilla ma sicuramente panoramica è la passeggiata che conduce al ponte sospeso e che attraversa anche il “Parco dell’Onore e del Disonore”, una raccolta di statue di marmo che raffigurano eroi dei nostri giorni e personaggi noti per atti di codardia. Tra l’altro spiccano anche le statue di Putini e Trump. Lascio a voi decidere in quale categoria annoverarli. Da qui si può anche raggiungere il borgo di Vagli di Sotto  percorrendo un altro ponte pedonale realizzato negli anni 50 dall’Ingegner Morandi e considerato per l’epoca un capolavoro di ingegneria.

8. Visitare il borgo di Fosdinovo: all’estremo nord delle Alpi Apuane, affacciato sulla valle del Magra a confine con la Liguria, il borgo di Fosdinovo è dominato dalla mole imponente del Castello Malaspina. La struttura eretta a partire dal XII secolo come dimora dalla famigli dei Marchesi Malaspina dello Spirito Fiorito fu un importante insediamento per il controllo della vallata sottostante. Intorno ad esso è nato il grazioso borgo di Fosdinovo animato sopratutto in estate da eventi e manifestazioni culturali. Da qui si gode anche di uno stipendo panorama che spazia verso il Levante Ligure.

9. Guidare sulle strade Apuane: tortuose, spesso dissestate ma ingrado di condurvi in luoghi spettacolari. Come il vertiginoso Passo del Vestito a 1151 metri che risalendo da Isola Santa conduce verso Massa e la costa Tirrenica. Strade spesso realizzate in tempi antichi e un tempo percorse anzichè dalle auto dai treni a vapore come nel caso della Galleria del Cipollaio un tempo parte della ferrovia che congiugeva Stazzema a Forte dei Marmi, o come la strada che attraversa le gallerie e i Ponti di Vara realizzati per la storica ferrovia marmifera di Carrara e oggi divenuti un vero monumento all’ingegno umano. Insomma strade che non sono soltanto dei collegamenti ma che rappresentano esse stesse una testimonianza storica della vita e del lavoro in questi aspri territori.

10. Andare alla ricerca dell’Omo Selvatico: ovvero lo Yeti delle Alpi Apuane, una figura leggendaria narrata dai pastori della zona. Questo personaggio alto e possente secondo gli avvistamenti vivrebbe nella zona tra il Monte Corchia e il Pania della Croce. Proprio qui infatti vi è una piccola grotta conosciuta come “la Tana dell’Omo Selvatico“. Viene descritto come una figura schiva e mansueta che si ciba di miele, bacche e radici e, secondo alcuni parla una lingua sconosciuta. Un personaggio benevolo e un tempoo disposto anche ad aiutare i pastori. Magari con la modernità chissà che non sia disponibile anche a soccorrere qualche escursionista in difficoltà.

Qualche suggerimento

Mangiare: 

Osteria Mulinette a Mulina di Stazzema: Locale curato e prodotti freschissimi propone sia carne che ottimo pesce.

Albergo Ristorante Vallechiara a Levigliani: Semplice e informale, un buon compromesso nei pressi della biglietteria per Antro del Corchia e Miniere.

Creperia il Tecchiaiolo a Colonnata: L’unico posto dove assaggiare l’ottima crepe con il lardo.

Panificio Dazzi a Carrara: Focacce, pizze, dolci e tante altre goloserie

Agriturismo Al Vecchio Tino a Monte dei Bianchi di Fivizzano: Bel locale con vista sulla Apuane che propone ottima cucina con prodotti locali.

Albergo Ristorante il Lago a Vagli di Sotto: Cucina tradizione in riva al lago di Vagli

Dormire:

Il Rustico dell’Angiò Air B&B a Mulina di Stazzema: appartamento curato con spazio all’aperto nella tranquillità di un borgo alle pendici delle Panie

Agriturismo Al Vecchio Tino a Monte dei Bianchi di Fivizzano: Curato e silenzioso, dispone anche di piscina all’aperto.